Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      J_jgli è punto di storia quanto vero, altrettanto strano, che alle parti solide del sistema generatore tutti i popoli della terra attaccarono idee di venerazione e di divinità : quando per lo contrario degli u-mori da esso emananti non solamente concepirono idee di schifo, e di turpitudine al di sopra de' più vili escrementi, ma li condannarono perfino alla infamia, e all'orrore de'veleni. Nel Deuteronomio vediamo quegli organi onorati col nome di venerandi, e nelle istituzioni religiose del gentilesimo li troviamo innalzati agli onori del culto. Gli Egiziani consacravano nei misteri ^d' Iside e di Osiride il Phallus emblema della parte generatrice mascolina. Lo stesso emblema fu già consacrato dagli Assiri, dai Persiani, e dai Greci : quindi le famose feste Ttìfalliche, ed i sacerdoti Pkallofori. Le signore egiziane ne portavano il simbolo qual reliquia in tali solennità, ed i Greci ne avevano una figura di smisurata grandezza, che portavasi in cerimonia, e che una matrona doveva incoronare di fiori. Gli Egiziani inoltre pensando, che i loro Dei sentissero tanto piacere, quanto li fragili mortali nel rimirare le donne nude, facevano, che queste si presentassero per quaranta giorni davanti


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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