ATTO TERZO — SCENA VIH.
Ili
N'oli si volga al passato, e sol procaccia D'accogliere, sommessa, Elisabetta-
Maria È Cecilio con lei? quel mio maligno Spi ito persecutor ?
Talbo Non l'accompagna
Che Lester.
Maria Lester !
Talbo Non temerlo. Il conte,
Credimi, non desia la tua cadutali favor che t'accorda Elisabetta, È l'opera del conte.
Maria Ah ! lo sapea !
Talbo Ohe volete voi dirmi?
Paulet Ella s'avanza ! (si ritraggono tutti.
La sola Maria resta in mezzo appoggiala a<1 Anna)
SCENA IV. / precedenti. Elisabetta. Leicester. Segnilo.
Elisab. (a Leicester) Che loco è questo?
Leicest. Forieri nga.
Elisab. (a Talbo) A Londra
Rinviate la caccia. È troppo ingombro Di popolo il cammino : in questo parco Noi cerchiamo un asilo. (Talbo allontana il séga ilo.
Ella fissa Maria, e segue a parlare con Paulet) I miei Britanni M'amano troppo. 11 pubblico tripudio È smoderata, idolatria! S'onora I n celeste così, non un mortale.
(Maria che per tutto questo tempo stette mezzo svenuta appoggiata alla motrice, leva gli occhi e s'incontra in quegli aperti di Elisabetta ) O Dio! da quel sembiante il cor non parla. lisab. Che femmina è colei? (silenzio universale)