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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ATTO TERZO — SCENA VIH.
   Ili
   N'oli si volga al passato, e sol procaccia D'accogliere, sommessa, Elisabetta-
   Maria È Cecilio con lei? quel mio maligno Spi ito persecutor ?
   Talbo Non l'accompagna
   Che Lester.
   Maria Lester !
   Talbo Non temerlo. Il conte,
   Credimi, non desia la tua cadutali favor che t'accorda Elisabetta, È l'opera del conte.
   Maria Ah ! lo sapea !
   Talbo Ohe volete voi dirmi?
   Paulet Ella s'avanza ! (si ritraggono tutti.
   La sola Maria resta in mezzo appoggiala a<1 Anna)
   SCENA IV. / precedenti. Elisabetta. Leicester. Segnilo.
   Elisab. (a Leicester) Che loco è questo?
   Leicest. Forieri nga.
   Elisab. (a Talbo) A Londra
   Rinviate la caccia. È troppo ingombro Di popolo il cammino : in questo parco Noi cerchiamo un asilo. (Talbo allontana il séga ilo.
   Ella fissa Maria, e segue a parlare con Paulet) I miei Britanni M'amano troppo. 11 pubblico tripudio È smoderata, idolatria! S'onora I n celeste così, non un mortale.
   (Maria che per tutto questo tempo stette mezzo svenuta appoggiata alla motrice, leva gli occhi e s'incontra in quegli aperti di Elisabetta ) O Dio! da quel sembiante il cor non parla. lisab. Che femmina è colei? (silenzio universale)