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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ATTO TERZO — SCENA VIH.
   Ili
   Come il sommo implorai d'ogni favore. Orribile mi sembra!... Anna, mi guida Nel mio carcere interno : ivi mi voglio li accogliere.... Pati.et Sostate! in questo loco
   La- dovete aspettar. — Ileo v'atterrisce, I!en v'affligge, o signora, il far l'incontro Della giudice vostra.
   SCENA ITI . 1 precedenti. Tai.ro.
   Maria Ali, non per questo!
   Iìen altro in petto mi si volge!... O Tallio! Cu angelo del cielo a me vi guida !...
   10 11011 posso vederla ! Ali, mi salvate Da quel volto abborrito !
   Talbo In te rientra ;
   Armati di coraggio. Ecco il momento Da cui tutto dipende. Maria Io stessa, o Talbo,
   L'ho sos]unito ! In lunghi anni disposta .Mi vi sono, e nel core, e nella mente Ilo cercata, ho scolpita ogni parola Che piegarla potesse, intenerirla ! Tutto in quest'ora è cancellato e morto.
   11 bollente pensici* delle mie pene
   Caccia ogni altro da s*è ; la rabbia, o Talbo, Gonfia, irrita il mio core, e lo solleva Oontra costei! Mi sfuggono in nn punto Tutti i buoni proposti, e le infernali Furie, 1 agitando le viperee chiome,.
   4 Furie: le Erinni, dee (iella maledizione, ehi' persegui->o e puniscono i (franili /leccatori. Erano tre sorelle : Alotto inquieta), Tisifone [la punitrice dell'omicidio) e Megera
   7iosa) ed avevano serpenti invece di capelli.