ATTO SECONDO -- SCENA 111
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NO, non per voi che possederla ambite! Noi non cerchiala che liberarla, e lauto Cauti non siamo....
Leicest. 0 giovine, correte
Un cammino di bronchi e di perigli s6o Troppo alla cieca !
Mortim. E voi troppo guardingo
Un cammino d'onor.
Leicest. Veggo le reti
Che ci stanno d'attorno.
Mortim. Ho cor che basta
Per infrangerle tutte.
Leicest. Č stolta audacia
Questo coraggio.
Mortim. Nč valor, per fermo,
s<ě5 Questa prudenza.
Leicest. Vagheggiate il line40
Di Babiutón?
Mortim. Non piacevi41 l'altezza
Imitar di Norfolco?
Leicest. Egli col sangue
Non ottenne la sposa.
Mortim. Almen fé' prova
Che ne fu degno.
Leicest. Ma se noi periamo,
s'n Ella pere con noi.
Mortim. Pur non si franca
Colla nostra salvezza.
Leicest. Oh, non vedete.
Non udite consigli ! e mi tardate Con questo forsennato impeto vostro Nella via ben impresa.
Mortim. E di qual via
Parlate voi? che imprendere sapeste A favor di Maria? Ma. s'io mi t'ossi Tanto perverso di svenarla, al cenno Della cruda tiranna obbediente.
4(1 Vagheggiate il fine ecc.: U. Atto T, n. !). * Non piacevi ecc.: V. Alto I, n. 10.
il WR. — Maria Stuarda.