Stai consultando: 'Maria Stuarda Tragedia in cinque atti', Federico Schiller

   

Pagina (99/191)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (99/191)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   so
   MARTA STI- ARDA
   TI nemico eli pria. Ma ch'io potessi 823 Inerte abbandonarla alla mannaja. Non lo pensate! Lo sperai, lo spero D'impedir questo eccesso, infin che un varco A salvarla mi s'apra. Mortim. Il varco è aperto.
   Conte! la vostra nobile fiducia S30 Merla fiducia. Liberarla io voglio.
   Solo a questo ne venni. Ardita è l'opra, E la valida man che ne porgete Ci fa sicuri d'un felice evento. Leicest. Ohe dite?... io raccapriccio... ed osereste? 485 Mortim. Trarla a forza dal carcere. Compagni Ho nell'impresa. È tutto già.... Leicest. Compagni?...
   In che laccio fatai mi ravvolgete!... E seppero costoro il mio segreto? Mortim. Non vi punga timor. La santa impresa 1,4(1 Senza voi fu pensata. e senza voi Consumata sarebbe, ove Maria Riferir itoti volesse al braccio vostro Vita e salvezza. Leicest. Innominato adunque
   Son io nella congiura? Mortim. Innominato :
   843 Siatene certo. — Ma perchè sospeso. Perchè freddo accogliete una novella D'insperati soccorsi? E vostro intento Di salvar la regina e possederla ; Pronti amici trovate, a cui non deste Certo un pensier: vi piovono dal cielo T più subiti mezzi, e più turbato Che sereno io vi trovo? Leicest. A tanta impresa
   Inutile è la forza, e periglioso Troppo il cimento. Mortim. L'indugiar non meno.
   Leicest. Xo! non è da tentarsi, io lo ripeto. Mortim. (amaramente sorridendo)
   850