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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ATTO SECONDO — SCENA VII.
   73
   Quest'incarco mi torna ! 11 cortigiano • 630 Non mi spira fiducia. Io sol le posso Frangere la catena, e solo io voglio Il periglio, la fama, il guiderdone!32 (volendo partirsi incontra Paulet)
   SCENA VII.
   1 ' a u [.et , Moli ti mei!.
   Paulet Che. ti disse in occulto Elisabetta?
   Mortim. Nulla..,, che importi.
   Paulet (lo guarda con occhio severo)
   Mortimero, ascolta. Č lubrico il terren che tu calpesti; La grazia, de'monarchi č lusinghiera. E bramosa, d'onor la giovinezza. Guarda non ti seduca e non ti perda Una malnata ambiz'ion.
   Mortim. Condotto
   wo Non m'avete voi stesso in questa reggia?
   Paulet Non lo avessi mai fatto! In questa reggia Non crebbe il nome che la. casa onora De' nostri padri. Intrepido resisti. Non mercar le grandezze al troppo caro Prezzo della virtů. Non imbrattarti La coscienza. !
   Mortim. Che vi gira in mente?
   Paulet Per grande che prometta ella di farti Non credere, o nipote, alla promessa..
   L'introduzione, nel dramma, di Mortimero, del quale nella storia non si fa menzione, č dovuta evidentemente al desiderio o al bisogno ilei poeta di dare un saggio del potenti1 fascino. che Maria esercitarli su tutti e sulle anime sentimentali specialmente. La sua figura in principio pare equivoca, ''a acquista chiarezza in questo soliloquio, che rende al-(pianto verisimile la scena sesta dell'Alio terzo.