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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MARIA STUARDA
   Che il grato animo mio si manifesti Nel velo arcano della notte. 11 nume De' felici è il silenzio, e nel mistero I più tenaci e cari nodi ordisce, (parte)
   SCENA VI. Mortimer solo.
   «Il(l Vanne, bugiarda ipocrita tiranna !
   Come tu il mondo, inganno io te! Pietosa. Opra è il tradirti! La mia fronte, iniqua, È fronte di sicario? Vi leggesti Così pronto il delitto? Oh ti riposa eos Sul mio braccio, perversa-, e il tuo disarma! Copriti al mondo pur coll'onorata ' Veste della pietà, che mentre affidi Nel segreto pugnai d'un assassino, l'iù largo spazio a liberarla avremo. 6io - Elevar tu mi brami? e da lontano
   Un gran premio m'additi... e questo premio Fossi pur tu medesimi e i tuoi favori ! Chi se' tu, miserabile, e che darmi Puoi tu? Me non lusinga una superba «J5 Cupidigia di gloria. E sol con lei Dolce la vita! La beltà, le care Voluttà giovanili in lieto coro Volano eternamente a lei d'intorno ! Il gaudio de' celesti è nel suo petto. 620 .Ma tu darmi non puoi che morte cose. Quel supremo de'beni, onde la vita S'abbella. ; un cor che riamato amando Ad un cor s'abbandona in un soave Oblio di se medesimo... Oh, tu non hai B25 Questa corona femminil raccolta !
   L'amor tuo non ha fatto un noni felice. — Debbo attendere il conte, e consegnargli Il foglio di Maria,. Quanto sgradito