ATTO SECONDO -- SCENA 111 57-
io-i Ogni amistà cogli avversari mici.
Alrasp. Opra indegna sarebbe, opra codarda Agli stessi ocelli tuoi, se in questo accordo Obliasse la Francia un' infelice Ohe di fede e di sangue a lei s'annoda. Vedova del suo re... Non men l'onesto. Che la pietà...
Kris ab. Signore ! in questi sensi,
Come il debito vuol, la sua parola. Accogliere saprò ; ma. sei la. Francia Compie offici d'amico, a. me consenta 175 L'esercitar la. libera regina. 10 (fa un inchino a tutti i Francesi, elle rispettosamente si ritirano).
SCENA III.
Elisabetta. Leicester. Cecilio. Tai.ro.
(Elisabetta siede).
Cecilio .Magnanima sovrana ! Oggi incoroni Del tuo popolo i voti, e per la prima Volta 11'è dato l'esultar tranquilli De' fausti giorni che ne rechi ! Ornai l'iù non gettiamo l'atterrito sguardo In un bujo avvenir. Solo una. cura Questo regno ancor punge : il comun grido Ti chiede un sacrificio. Adempì alfine Il sospiro di tutti, e in questo giorno Rassodata vedrem l'universale Felicità.
10 Questo ricevimento dei due rappresentanti della Fran¦ eia, secondo la storia. rimonta al lo dicembre 1586 ed aveva per scopo la revoca della condanna di Maria. Il poeta ha unito a questo scopo anche quello del matrimonio, che è anteriore (V. Atto I. n. ','>)¦