ATTO SECONDO -- SCENA 111 53-
Oura condusse, nè trovar qui ponilo La corte: e lo splendor- di san Geminilo 1 Idear non poss'io, come l'augusta «¦> Madre di Francia, le incantate feste
Di quel soggiorno della gioja. Un volgo Ottimo e lieto, clic qualor mi vegga Per le pubbliche strade, accorre, assiepa La regal mia lettiga e benedice, •>» È tutto die m'è dato allo straniero
Con] orgoglio indicar : ma la gioconda Compagnia, delle amabili donzelle, Che rinfiorano, o conte, i bei giardini 1 )ella gran Caterina, ombra, sarebbe A' miei poveri pregi.
Albasp. Allo straniero
Solo una, donna questa corte addita ; Ma, quanto di bellezza e di valore Sparso ammiriamo nel femmineo sesso, In quest'ima s'accoglie.
Helijhv. O gloriosa
011 Regina d' Inghilterra ! A noi concedi
I n benigno commiato, acciò possiamo Riedere e consolar dell'aspettata Nuova il nostro signore. Il gran desio Ohe lo rende angoscioso, impaziente, 115 Non lasciollo, a Parigi, e il tuo consenso
Ora in Amiens 5 attende ; anzi i suoi méssi Vanno sino a Cal'è 6 pronti a recarne Con alata prestezza il sì e,he deve Inebriargli il deistoso orecchio.
4 San Germano: città della Francia, presso Tariffi, dorè nacquero Enrico Ile Luigi XIV e dorè, in questo tempo, si trovava la Corte di Enrico II e (li Caterina de' Medici, sua moglie. Essa arerà trasformato questa residenza reale in un nido di delizie e di squisite raffinatezze.
5 Amiens: Città della Francia settentrionale, faciente parte del Dipartimento della Somme.
6 Calè: Calais, il ben noto passo tra la Francia e l'Inghilterra.'