MARIA STI ARDA
Fu l'assalto respinto; ed il Desìo A ritrarsi costretto.
Davison l'n tristo augurio
Per le nozze di Francia,. 3
Kent. Oli ! non fu questo
Che da semplice gioco ! al vero assalto' La rocca cederà.
Davison Voi lo crédete?
Io 110 per certo.
Kent. Vennero proposti
I men facili patti, e; dalla, Francia Furono accolti. Il duca è persuaso D'assistere in segreto ai sacri uffici, E proteggere in vista e riverire La fede dello Stato. Oli. che 11011 foste Testimon della, gioja, in tutti i volti Del popolo dipinta, al divulgarsi Della lieta novella ! Era 1111 terrore Universa! che vedova d'erede La regina perisse, e che Maria. Entrando alla corona, Anglia tornasse Al romano servaggio.
Davison Ognun deponga
Questi vani spaventi. Elisabetta Move all'altare, e la, Stuarda al ceppo.
Kent. La réina, s'innoltra.
SCENA II.
/ precedevi i. Elisabetta condotta a mano da Lek'e Albaspina, Bellievre, Talbo, ed altri cavalieri f cesi ed inglesi.
Elisab. (ad Albaspina) In vero, o conte, Compiango a questi nobili signori Che di qua della Senna una- galante
Per le nozze di Francia: U. Atto I, n. J/5.