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CAPITOLO IV.
ISTRUZIONE SULL'IMPIEGO DELLA NEBBIA ARTIFICIALE
L'impiego della nebbia artificiale tende a sottrarre, in determinate circostanze, truppe o località all'osservazione nemica; ciò disorienta l'avversario sulle nostre intenzioni, favorendo la sorpresa, e menoma la tempestività e l'esattezza del suo fuoco riducendone notevolmente gli efletti.
Gli scopi anzidetti possono essere raggiunti:
a) mediante mascheramento, quando la nebbia viene diffusa attorno oppure sopra le proprie truppe o determinate località site entro le proprie linee;
b) mediante accecamento, quando la nebbia è prodotta sul nemico.
Mezzi per la produzione della nebbia artificiale. —-
Tutte le armi possono disporre di mezzi per la produzione della nebbia e più propriamente:
—- l'artiglieria: proietti fumogeni per le bocche da fuoco fino al cannone da 105/28;
— la fanteria e le truppe celeri: bombe fumogene o fumogeno-incendiarie da lanciarsi sia col lanciabombe che a mano, nonché le candele fumogene. Queste possono essere adoperate da tutte le armi e dall'aviazione.
Le truppe chimiche dispongono di speciali apparati nebbiogeni che eccezionalmente possono essere adoperati anche dalle altre armi.
Candele fumogene. — Le candele fumogene costituiscono il mezzo individuale più comune per la produzione della nebbia. Ogni candela è costituita da un involucro di latta contenente 2 chilogrammi di miscela fumogena al tetracloruro di carbonio ed un innesco con miccia terminante con una capocchia che si accende mediante sfregamento.
La profondità di annebbiamento di una singola candela è con vento medio (da 3 a 6 m/s), di circa 200 metri.