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Manuale di Regolamenti
(Regolamento di disciplina militare - Ginnastica militare - Addestramento tattico e tecnico)

pagine 725



Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO IV.
   ISTRUZIONE SULL'IMPIEGO DELLA NEBBIA ARTIFICIALE
   L'impiego della nebbia artificiale tende a sottrarre, in determinate circostanze, truppe o località all'osservazione nemica; ciò disorienta l'avversario sulle nostre intenzioni, favorendo la sorpresa, e menoma la tempestività e l'esattezza del suo fuoco riducendone notevolmente gli efletti.
   Gli scopi anzidetti possono essere raggiunti:
   a) mediante mascheramento, quando la nebbia viene diffusa attorno oppure sopra le proprie truppe o determinate località site entro le proprie linee;
   b) mediante accecamento, quando la nebbia è prodotta sul nemico.
   Mezzi per la produzione della nebbia artificiale. —-
   Tutte le armi possono disporre di mezzi per la produzione della nebbia e più propriamente:
   —- l'artiglieria: proietti fumogeni per le bocche da fuoco fino al cannone da 105/28;
   — la fanteria e le truppe celeri: bombe fumogene o fumogeno-incendiarie da lanciarsi sia col lanciabombe che a mano, nonché le candele fumogene. Queste possono essere adoperate da tutte le armi e dall'aviazione.
   Le truppe chimiche dispongono di speciali apparati nebbiogeni che eccezionalmente possono essere adoperati anche dalle altre armi.
   Candele fumogene. — Le candele fumogene costituiscono il mezzo individuale più comune per la produzione della nebbia. Ogni candela è costituita da un involucro di latta contenente 2 chilogrammi di miscela fumogena al tetracloruro di carbonio ed un innesco con miccia terminante con una capocchia che si accende mediante sfregamento.
   La profondità di annebbiamento di una singola candela è con vento medio (da 3 a 6 m/s), di circa 200 metri.