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La recluta, rovesciato l'alzo e caricata l'arma dirige con la maggiore precisione la mira sul bersaglio e scatta con la massima regolarità; viene quindi nuovamente a pronti e, senza frapporre indugi, apre nuovamente l'otturatore per espellere il bossolo sparato, e lo richiude tosto per spingere nella camera una nuova cartuccia. Viene poi subito nuovamente a punt e ripete il puntamento e lo scatto dell'arma contro lo stesso bersaglio.
Prosegue così a caricare e sparare senza interruzione fino a che non riceva il comando di cessare il fuoco.
Le prime volte conviene ordinare la cessazione del fuoco al terzo, quarto colpo: successivamente al nono, decimo colpo.
Perchè questi esercizi riescano veramente utili occorre che siano fatti non solo con le stesse modalità, ma anche e specialmente colla stessa cura che se si dovesse effettivamente sparare con cartucce a pallottola; perciò, mentre le operazioni indipendenti dal puntamento o dallo scatto dovranno farsi sempre colla maggior possibile celerità e quindi con la maggiore economia di movimenti, si dovrà invece puntare ad ogni colpo con calma ed esattezza e scattare poi con regolarità senza precipitazione e senza scosse, in modo che ogni colpo parta sempre nell'istante in cui l'arma è ben puntata.
66. Rifornimento munizioni.
Insegnare alla recluta:
—- che la dotazione di cartucce individuale è di massima sufficiente allo svolgimento di una azione, anche di non breve durata, sempre quando sia impiegata secondo le norme date al n. 62;
— che quando tale dotazione sta per finire se ne dovrà avvertire il comandante della squadra;
—- che al rifornimento delle munizioni durante il combattimento viene provveduto: con le cartucce tolte ai militari messi fuori combattimento; colle cartucce del carreggio o delle salmeric che, a cura dei superiori, vengono fatte affluire.