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— una volta per settimana, se l'arma non fu adoperata, oppure lo fu soltanto in esercizi non a fuoco o nei servizi ordinari di guardia;
—¦ dopo una marcia od un servizio armato in cui l'arma fu soggetta a pioggia od a polverio.
Per eseguirla si compiono le operazioni indicate ai comma 1, 2, 3, del n. 25, si ripuliscono tutte le parti, compreso l'interno della canna, poi si ricompone l'arma.
Per ripulire l'otturatore se ne strofinano diligentemente le varie parti con stracci asciutti, servendosi di stecche di legno per introdurre gli stracci nelle cavità e per togliere con cura le fecce dal foro per la punta del percussore. La molla spirale non deve essere torta, tesa o premuta; se sudicia, si pulisce facendo passare fra le sue spire uno straccio asciutto e fino.
Se tutte od alcune parti sono molto imbrattate, si puliscono con stracci umidi di petrolio e poi con altri asciutti.
Per ripulire l'interno della canna si adopera la bacchetta d'ottone sui denti della quale si avvolge della stoppa di canapa asciutta, in modo da formare uno stoppaccio che entri nella canna con leggero forzamento.
Se con la stoppa asciutta la canna non riuscisse ben pulita, si userà stoppa inumidita con petrolio e poi altra asciutta per togliere completamente il petrolio.
Rimanendo uno stoppaccio forzato nella canna, l'arma dev'essere inviata all'armaiolo.
Allorché, nei casi previsti, si deve far uso della bacchetta d'acciaio, si avvita a questa lo scovolino e quindi si procede alla pulitura dell'interno della canna, avendo l'avvertenza di spingere tutte le volte la bacchetta fino in fondo alla canna, per modo che sporga dalla camera, e di ritirarla poi completamente fuori dalla bocca, perchè, traendo e spingendo la bacchetta, quando lo scovolino trovasi impegnato nella canna, questo facilmente si guasterebbe.
Quando s'introduce nella canna la bacchetta, sia essa d'acciaio o d'ottone, bisogna avvertire di tenerla impugnata a soli 15 o 20 centimetri dalla bocca