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Anche dopo la liberazione dei prigionieri si sospende la partita. Ogni volta che una partita è sospesa si riprende subito allo stesso punto in cui è stata interrotta, e la inizia il partito che ha preso il prigioniero o quello che lo ha liberato.
Vince la partita quel gruppo che riesce a prendere tutti gli avversari prigionieri, o a superare con uno o piii dei suoi uomini senza essere toccato, la linea terminale avversaria.
Il giuoco implica: corse, rapidissime ma avvedute, e spesso alternate con pause di passo e di attesa; furberia, cooperazione strettissima tra i compagni di gruppo, colpo d'occhio, destrezza e prontezza.
62. Giuoco della palla forzata. — Campo: è formato da un rettangolo di metri 42 per 30. Ai due estremi del campo ed a tre metri dalle linee finali sono collocate le gabbie a rete applicate a sostegni di legno o di tubo di ferro.
Attrezzo: una comune palla da calcio.
Giuocatori: due squadre di un numero vario di giuocatori, da 10 a 40 por squadra disposti su tre linee:
1° linea o di attacco; 2a linea o di sostegno; 3a linea o di difesa.
Un giuocatore sta alla difesa diretta della gabbia.
Arbitro: dirige il giuoco un arbitro il quale dà il segnalo di inizio e di fine della partita; interviene quando il giuoco non si svolge regolarmente; punisce le violenze volontarie; tiene il computo dei punti.
Durata di giuoco: il giuoco si svolge in due riprese di 20 minuti ciascuna con 5 minuti di intervallo.
Regole di giuoco: la scelta del campo è decisa dalla sorte. Le squadro cambiano campo nella ripresa successiva. L'arbitro colloca la palla a terra nel contro del campo. Le due squadre si dispongono in campo con gli uomini ripartiti nelle tre linee indicate. Gli uomini della linea di attacco debbono disporsi a 3 metri dalla linea mediana.
Al segnale dell'arbitro i giuocatori di prima linea tentano di impossessarsi della palla ed a mezzo di passaggi rapidi ai propri compagni, cercano di avvicinarla alla gabbia avversaria ed introdurvela.