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Manuale di Regolamenti
(Regolamento di disciplina militare - Ginnastica militare - Addestramento tattico e tecnico)

pagine 725



Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 351 —
   timo uomo di ciascun gruppo non può nè legarsi nè attorcigliare la fune attorno al corpo, nè metterla sulle spalle.
   Vince il partito che riesce, in due tiri su tre, a portare il segno praticato sulla fune nella metà avversaria, oltre la linea segnata in terra, nella propria parte di campo.
   61. La guerra. — I giuocatori sono riuniti in due gruppi, di eguale forza; ogni gruppo è distinto dall'altro a mezzo di un segno di riconoscimento, ed ha un comandante.
   Il campo è formato da un rettangolo lungo da m. 30 a 60 e largo m. 15 o 20.
   L'istruttore dirige il giuoco stando fuori e lungo uno dei lati lunghi del campo.
   I due comandanti sorteggiano l'inizio del giuoco dopo aver disposto i propri uomini in riga dietro la rispettiva linea di testa del campo (lati corti).
   Quando l'istruttore dà il comando: Giuoco, il partito a cui spetta l'inizio del giuoco fa avanzare uno dei suoi uomini, fino a circa sei passi dal centro del partito contrapposto; quivi giunto grida: Guerra, e fugge verso il suo partito, inseguito da uno o più avversari. Uno o più compagni del soldato che ha dichiarato guerra, dietro ordine del comandante o di propria iniziativa nei casi urgenti, corre ad aiutarlo.
   Un giuocatore di un partito può, toccandolo appena far prigioniero quello del partito avversario, solo quando egli sia uscito dopo di lui dalla linea di testa; in caso contrario è in condizioni di esser fatto lui stesso prigioniero. Un giuocatore che è in corsa può entrare nella sua linea terminale e riuscirne subito, per trovarsi nelle condizioni predette. Ogniqualvolta un partito fa un prigioniero il giuoco si sospende.
   II partito che ha preso il prigioniero lo colloca alla estremità destra della propria linea terminale. Il prigioniero può, tenendo sempre un piede sulla predetta linea, protendere una gamba od un braccio verso i compagni del suo partito. I prigionieri successivi sono disposti avanti al primo formando catena. Basta che un compagno di gruppo riesca a toccare uno dei prigionieri per liberarli tutti; ma, naturalmente, a patto di non essere stato prima toccato da avversari usciti dalla liuea di testa dopo di lui.