Giiìimstica agli attrezzi.
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nenti qualità delle parallele, la nessuna necessità di cambiarle con altri strumenti, potendosi, con risparmio di spese, ottenere gli stessi resultati con gli attrezzi ora in uso, cioc con lo parallele.
Pagliani. Osserva che ha veduto molti giovani ad esercitarsi sulle parallele e ne ha veduti molti cadere a terra e farsi male. Opina che altri attrezzi possano rendere gli stessi salutari effetti delle parallele, senza il pericolo. Il solo resultato che voi ottenete dalle parallele, osservava, è quello che deriva dall'appoggio che fa sulle mani il ginnasta. Per questo appoggio irrigidite il corpo, quindi non ne ricavate alcun resultato, alcun vantaggio fisiologico. Inoltre le parallele fanno sollevare le spalle di guisa che la testa scompare in mezzo a loro. Ciò limita la circolazione capitale. Dimostra, poi, come cogli attrezzi da lui proposti si possa ottenere il movimento dei muscoli pettorali, altrettanto bene ed efficacemente, quanto con le parallele.
Baumann. Ribatto le osservazioni del Pagliani, dimostrando la razionalità ed efficacia degli esercizi alle parallele.
Gelli. Osserva che l'attrezzo proposto dal Pagliani può surrogare per i resultati le parallelo. Però non crede e non consento col Pagliani sui difetti riscontrati nell'uso delle parallele. Difende questo attrezzo non come uomo di scienza, ma perchè lungamente vi si è esercitato ed ha veduto moltissimi ad esercitarvisi con resultati eccellenti. Opina che l'abolizione dello parallele, oltre ad un grave dispendio, al quale si andrebbe incontro, darebbe un colpo mortale alla ginnastica