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Lezioni fondamentali di religione


Compilatrici Editrici Roma, 1927, pagine 75

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   fratello, stolto, sarà sottoposto al giudizio ». —Gesù condanna uno scatto di rabbia, una parola offensiva alla stessa maniera dell' assassinio, perchè 1' assassinio non è che il risultato necessario inevitabile di un sentimento cattivo : 1' ira. Dall' ira si passa alle imprecazioni, dalle imprecazioni alle percosse, dallo percosse all' assassinio. E' necessario togliere il male alla radice ; spegnere sul nascere il sentimento dell' ira. Questa è come il fuoco ; non si spegne facilmente che quando è favilla ; dopo può essere troppo tardi. Quando dunque gli uomini sapranno vincere gli scatti di rabbia, non vi saranno più le male parole, le percosse, gli omicidi.
   Gesù continua :
   — « Avete anche udito che fu detto agli antichi : Non spergiurare. Ma io vi dico : Non giurate affatto ; nè pei• il cielo, perchè è il trono di Dio, nè pei- la terra, perchè è lo sgabello dei suoi piedi. Non giurare neppure per il tuo capo, perchè non puoi fare neanche uno solo dei tuoi capelli bianco o nero ; ma sia il vostro parlare ; si, si, no, no • il soprappiù vien dal maligno ».
   — Giurare è chiamare Dio in testimonio di quanto noi asseriamo o neghiamo. Or bene, questo trascinar Dio in mezzo alle nostre misere contese è una sfida assurda, una bestemmia. Del resto, credetelo, nella storia dell' umanità sono stati più i giuramenti falsi che quelli conformi a verità e 1' uomo che più giura è sempre il più falso. Sia