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Lezioni fondamentali di religione


Compilatrici Editrici Roma, 1927, pagine 75

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   tuo. Ma era giusto di banchettare e far festa, perchè codesto fratel tuo era morto e risuscitò : era smarrito e si è ritrovato. —
   Quel padre buono è Dìo. Quel figlio pentito è V uomo, che dalle vie oscure e spinose del peccato a Dio fa riUyrno, sicuro di trovar sempre nella infinita bontà e misericordia divina, il più ampio e generoso perdono.
   E il merito maggiore presso Dio è di chi ha inteso il morso della sofferenza, di chi dal peccato, a traverso il dolore e fumile pentimento, si riabilita confidando nel perdono e nella bontà di Dio.
   Paragonate la vita dei due fratelli e vedrete the nel prodigo ravveduto, Gesù' ha voluto contemplare V umanità redenta mercè il dolore e la fede.
   IL DISCORSO DI GESÙ SUL MONTE
   Gesù, salito su di un monte, agli Apostoli ed al popolo che Io seguivano, prese a dire così :
   1. « Beati i poveri in ispirito, perchè di onesti è il regno dei cicli ». — Poyeri in ispirito, sono quelli che hanno lo spirito della povertà e che per conseguenza disprezzano le ricchezze, il superfluo, i comodi della vita. Oggi purtroppo è di moda dire : « Il Tal dei Tali è un povero di spirito » per significare che è un... imbecille.
   Ma questo è un grande errore, per quanto comune. No, no. Poveri in ispirito, secondo Gesù, non sono gli imbecilli, ma sono invece quei savi,