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Lezioni fondamentali di religione


Compilatrici Editrici Roma, 1927, pagine 75

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Per ben comprendere il senso delle parole di Gesù, è necessario riflettere che Egli parlava ad Ebrei, i quali avevano verso i Samaritani una grande avversione, più grande ancora di quella che avevano verso i gentili, cioè verso coloro che non credevano nella legge di Mose. Ebbene, Gesù nella sua parabola introduce proprio un samaritano a fare un' opera di pietà, che nè il Levita, nè il Sacerdote avevano voluto fare, per insegnarci appunto che 1' amore verso il prossimo — come quello verso Iddio — si dimostra con le opere e non con le parole o con 1' ufficio ; e che col nome di prossimo sono indicati e compresi tutti gli uomini ricchi e poveri, dotti e ignoranti, amici e nemici, vicini e lontani, tutti, senza distinzione di nazionalità, di religione e di condizione sociale, perchè tutti ugualmente figli di Dio e perciò nostri fratelli in Gesù Cristo, il quale onde redimerei, per tutti morì, fra lo spasimo di un dolore ineffabile e la grandezza divina di una luce nuova.
   La sincerità della jccle deve manifestarsi nelle epere e cioè nel &lacrificio. 1/ operare non è meritorio se non costa nulla. Le nostre buone opere debbono essere rivolte a tutti i nostri simili ; amici e nemici ; ansi tanto più meritorie esse saranno se rivolte a beneficio dei nostri nemici, di coloro che ci odiano, ci offendono, ci colpiscono. Gesù con la sua vita e la sua morte, ci ha dato V esempio di questa perfezione.