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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti o Comuni del Circondano di Castrovillari
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   Alhidona (1694' ab.). — All'altezza di 810 metri sul livello del mare, a 12 chilometri a libeccio da Ainendolara, in montagna, con ampio orizzonte sulla marina, da cui non dista gran fatto (circa 10 chilometri). 11 territorio, selvoso in gran parte fra i monti, è molto atto alla caccia; ma non vi mancano i prati naturali con pecore e capre, clic danno formaggi squisiti. In alcuni luoghi prosperano anche gli ulivi e le viti. Fabbriche di panni grossolani e mulini.
   Cenni storici. — Vogliono alcuni che Albidona occupi il luogo dell'antica Leutarnia o Levitonto e fu, sotto gli Angioini, un feudo di Corrado De Amici, indi dei Castrucco e per ultimo di Ottavio Marmile, duca di Castel Pagano.
   Coli, elett. e Dioc. Cassano al Jonio — P2 ad Amenti olara, T. e Str. ferr. a Trebisacce.
   Castroregio (1012 ab.). — Ad 810 metri d'altezza sul livello del mare, da cui dista
   10 chilometri e 14 da Aniendolara. Sorge sopra un monte con abitanti di origine albanese e con territorio quasi tutto montuoso, producente granaglie con pascoli e bestiame.
   Colt elett. Cassano al Jonio — Dioc. Tursi — I'2, T. e Str. ferr. ad Aniendolara.
   Roseto Capo Spulico (1328 ab.). — A 210 metri d'altezza sul mare, da cui dista poco e a G chilometri a nord-est da Aniendolara, m collina, poco lungi dalla sponda sinistra del Ferro, tiumicello che nasce presso Oriolo e, dopo un corso di circa 25 chilometri, si scarica nel golfo ili Taranto a capo Spulico, promontorio che forma, come già abbiamo detto, coll'altro capo Trionfo un golfo magnifico. Roseto, a destra del capo, tra forre dirute, ha mi aspetto pittoresco in sommo grado, coniechè con case mediocri. Sul promontorio è una torre e, sulla spiaggia del golfo, un gran magazzino per deposito delle granaglie. Prodotti: olio, vino, foglia di gelsi, cotone, bachicoltura, granaglie e bestiame.
   Coli, elett. Cassano al Jonio — Dioc. Tursi — i?2j T., Str. ferr. e Scalo marittimo.
   Trebisacce (1700 ab.). — All'altezza di 73 metri sul mare, vicino alla spiaggia, a 14 chilometri sud-ovest da Aniendolara, sulla linea ferroviaria Taranto-Reggio Calabria, sta sopra un piccolo promontorio con un porticciuolo pel piccolo cabotaggio. Chiesa a cupola d'aspetto al tutto orientale. Oltre il paese stupenda veduta delle montagne col monte Pollino in lontananza. Verso il golfo regione paludosa con grandi armenti.
   11 territorio, bagnato dal torrente Seraceno, arsiccio ed arenoso con clima caldissimo nella state, produce un po' di grano, lino, cotone, legumi e frutta abbondante nei giardini numerosi.
   Acque minerali. — Vi sgorga un'acqua solfurea fresca che si usa per bevanda.
   Cenni storici. — Trebisacce pare occupi il sito di Lagaria (isjljp), piccola città antichissima fra Turio e il fiume Sibari, di cui diremo sotto Nocara. Nel 1570 Trebisacce fu saccheggiata e distrutta dai corsari mussulmani e divenne in seguito un feudo del vescovo di Cassano al Jonio.
   Coli, elett. e Dioc. Cassano al Jonio — P2, T., Str. ferr. e Scalo marittimo.
   Mandamento di CASSANO AL JONIO (comprende 3 Comuni, popol. 13.5G8 ab.). — Ampio territorio a levante di Castrovillari e sino al mare, feracissimo in granaglie (circa 50.000 ettolitri all'anno), in vino (talvolta 40.000 ettolitri), in cotone, miele, frutta squisite, principalmente fichi. Da una grotta estraesi gesso e terre di varii colori.
   Cassano al Ionio (9350 ab.).— All'altezza di 242 metri sul livello del mare e a 14 chilometri ad est da Castrovillari. È una delle città pittoresche dell'Italia meridionale, in clima delizioso, alle falde degli ultimi sproni precipiti e grigiastri di monte Pollino, che la dominano da una grande altezza. Le sue case bianche] dai tetti piatti e dall'aspetto ridente, sono sparse sui fianchi di un'altura ignuda, signoreggiata dalle rovine d'un antico castello reale sotto Federico II e gli Angioini, posseduto in seguito dai principi di Pisignano della famiglia Sanseverino e dai duchi di Serra, d'origine
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