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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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l'arie Quarta — Italia Meridionale
greche e latine,! vasi etruschi, gli idoletti di bronzo e altri siffatti oggetti antichi; ma la sua origine è avvolta nella oscurità e discrepanti sono le opinioni degli storici e degli antiquari intorno ad essa. Gabriele Barri®, nella sua opera De siiti Japigiae, volle ravvisare l'odierno Castrovillari nel] antico Aprustion, costruito, a detta sua, dagli Ausonii e dagli Enotrii; ma egli fu contraddetto da varii altri archeologi, fra gli altri il Mazzocchi e il Romanelli e noi troviamo Aprustum sotto il villaggio d'Argusto in provincia e circondario di Catanzaro. Bue scrittori loculi, Calà e Casalnovo, affermano che Castrovillari sorse invece sulle rovine di Lagarìa, piccola città che il Cluverio, confermato dal Romanelli, pone nel villaggio di Nocara, ove ne tratteremo.
Non uien delle origini oscura è la storia di Castrovillari sino al 1064. Da alcuni sacri monumenti però, tutti di forma greca, e da una croce in cui stanno incise alcune isci i/ioncelle greche ei parrebbe che, sotto gli imperatori greci, vi prevalesse, per qualche tempo, il rito greco e da altri documenti che anche l'uso della lingua greca vi si conservasse sino alla seconda metà del secolo XIII. Prima della conquista normanna è probabile che Castrovillari, al pari delle altre città dipendenti dai Greci più nominalmente che realmente, fosse una delle città libere della Calabria ed un luogo fortificato. Quando infatti Roberto Guiscardo mosse, nel 1094, contro Guglielmo di (Jrentemesnil ribelle, occupando la valle del Ciati, questi si rinchiuse, per meglio difendersi, in Castrovillari.
Caduta la (piale in potere dei Normanni, fu munita da essi più validamente. Ger-vasio Di Martina, capitano di re Manfredi, l'occupò dal 1255 al 125S. Nel 12SG si liberò, con Taranto e Morano, dalla signoria di Giacomo d'Aragona per tornare sotto quella dì Carlo II d'Angiò. Dal dicembre del 1393 a tutto il 1398 tenne le parti di Lodovico lì -d'Angiò e si dichiarò avversa a Ladislao, il quale punì perciò, nel 1401, i maggiorenti di Castrovillari con la confisca dei loro averi. Nel secolo XV sposò le parti d'Eugenio IV, si accostò ad Alfonso 1 e si ribellò a Ferrante f d'Aragona.
Dal 1515 al 1G19 v infierì un'aspra lotta fra il feudalismo e la libertà demaniale. Gli abitanti, mal potendo acconciarsi alla signoria baronale, tutto posero in opera per sottrarvisi; ma ogni tentativo andò a vuoto, di che, per sottrarsi alle persecuzioni politiche, molte famiglie emigrarono. Sullo scorcio del secolo XVI gli abitanti di Castrovillari parteggiarono caldamente per le dottrine liberali di Tommaso Campanella, ma il giogo feudale durò purtroppo ancor per due secoli.
Castrovillari fu un feudo successivo di G. B. Spinelli, conte di Cariati; di Ferdinando, grande protonotario del regno e guerriero; di Isabella di Toledo, figliuola del viceré Pietro di Toledo; di Bernardino Nicolò Sanseverino, principe diPisignano; finché, nei primi anni del secolo XVII, tornò sotto la signoria degli Spinelli di Cariati. Abolito da ultimo il feudalismo, la città cominciò a riaversi e l'agricoltura a risorgere. Dall'anno 1806 al 1 SI0 fu travagliata, col rimanente della Calabria, da schiere di feroci briganti, che furono poi disperse ed estirpate dal celebre Carlo Antonio Manliès, conte di Aurillac, generale francese.
Uomini illustri. - Castrovillari ne vanta un'intiera falange. Citeremo fra gli altri i seguenti, incominciando dai tre santi San Samuel e Jannitello, Sant'Angelo Tancredi e San Dotinolo Rinaldi dell'Ordine di San Francesco d'Assisi, tre dei sette martiri della Calabria che riceverono, nel 1227, il martirio a Ceuta.
Seguono: Fra Paolo Gaudiano,abate del monastero di S.Basilio Cratirete di Castrovillari del secolo XVI, molto addentro nella lingua greca, in cui dettò varie opere; Luca l'olicastrello, prode capitano che si segnalò sotto Ferdinando I (1458-94) nella presa di Acri e di altri luoghi della Calabria; Luigi Campanella, legista di grido della seconda metà del secolo X \ I; Ser Paolo Greco, peritissimo nelle lingue greca e latina, traduttore in latino di alcuni scritti in greco del suddetto Fra Paolo Gaudiano, SUO concittadino; Michele Bellussi, che scrisse alcune opere; Bernardin® Motta, familiare