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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   uno degli affluenti del Crati. Annovera cinque chiese e un ex-convento. Il territorio produce frutta in grande abbondanza.
   Coli, elett. Rogliano Dioc. Cosenza — P3 locale, T. a Dipignano, Str. ferr. a Cosenza.
   Mandamento di GRIMALDI (comprende 3 Comuni, popol. G92G abitanti). — Territorio all'estremo sud-ovest del circondario, producente granaglie, castagne, vino, olio, legumi, ogni sorta di frutta e particolarmente fichi.
   Grimaldi (3389 ab.). — Sorge a G50 inetri d'altezza sul livello del mare, a 22 chilometri a sud da Cosenza, in monte e in aria eccellente, con due belle chiese, scuola elementare, torchi da olio, ruolini e commercio dei prodotti agrari locali.
   Vomini illustri. — Vi ebbero i natali parecchi personaggi illustri, fra i quali lìruno Amantea, valentissimo chirurgo, professore nell' Università di Napoli, morto nel 1819.
   Coli, elett. Rogliano — Dioc. Cosenza — P2 e T. locali, Str. ferr. a Cosenza.
   Altilia (133G ab.). — A 591 metri d'altezza sul mare, a 3 chilometri a sud-est da Grimaldi, sopra un alto colle alla destra del Savuto, che ne bagna il territorio montuoso, ma popolato di ulivi con pascoli. Vi si scava pietra marmorea. Ebbié danni gravissimi nel terremoto memorando del 27 settembre 1G38 che ne assottigliò la popolazione.
   Coli, eleti. Rogliano — Dioc, Cosenza — P2 locale, T. a Grimaldi, Str. ferr. a Cosenza.
   Malito (2101 ab.). — All'altezza di 710 metri sul mare, a 3 chilometri a nord-est da Grimaldi, in situazione montuosa e in aria salubre, con territorio ferace principalmente in granaglie; legna e pascoli con bestiame.
   Coli, elett. Rogliano — Dioc.. Cosenza — PB e T. locali, Str. ferr. a Cosenza.
   Mandamento di MONTALTO UFFUGO (comprende 4 Comuni, popol. 13.777 ab.). — Territorio a nord-ovest, da Cosenza, vasto e fertilissimo in biade, olio, vino, gelsi, legumi, frutta di ogni sorta, principalmente fichi e castagne. Cave di pietra molare e di marmo bianco. Il territorio è bagnato verso sud dai fiumicelli Mavigliano e Settimo, a est dal Grati e a nord dal Lannea.
   Montalto Uitugo (6395 ab.). — Sorge a 447 metri d'altezza sul livello del mare e a 22 chilometri da Cosenza, sopra un colle, al piede orientale della catena lit i orale e che scende per decimi varianti nella valle del fiume Grati. Il paese ha bell'aspetto e stupende vedute, segnatamente dall'alto dell'antico castello dei duchi d'Aragona e Toledo, del quale sopravvanzano i ruderi abbandonati. Notevole la chiesa collegiata della Madonna della Serra, cosidetta dal luogo ove sorge, con gradinata maestosa e facciata tutta in pietra di minutissimo intaglio a rilievo, al che mal corrisponde 1 interno di non bella fattura. La chiesa fu riedificata dopo il terremoto del 1854, a spese del popolo che vi venera una statua bisantina della Vergine. Merita anche menzione l'ex-monastero di San Francesco, fatto costruire da Alfonso ili Aragona, in cui recò egli stesso il ritratto originale del santo. Dei cinque monasteri per uomini e donne il principale, quello di San Domenico, fu trasformato in palazzo municipale con gli uffizi governativi.
   In Montalto conservatisi i nomi di antiche illustri famiglie: dei Nardi, venuti da Firenze; della famiglia della Cananea, la quale ha una leggenda che si collega a quella della suddetta statua bizantina: di un Zavarroni, degli Allineila, Iìeruando, Marimonte, Rartoli, Sacehiiii, Molli, Dossi, Rammenta l'istoria che Montalto prese parte con Cosenza a tutti i rivolgimenti dai tempi più remoti. Ebbe il suo tribunale dell'Inquisizione e fu sede vescovile.
   il territorio produce granaglie, \ino, olio, frutta, foglia di gelso, ecc. L'industria è rappresentata da filande di seta a vapore, fabbriche, manifatture, ecc.
   Cenni storici. Vuoisi un avanzo dell'antico l '/[ifffttM, città dei Lruzii, distrutto dai Saraceni, i cui abitanti, ricoveratisi sulle alture, diedero al nuovo paese il nome