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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Mandamenti e Comuni del Circondario di Castrovillari
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altura, un gruppo ili case con una chiesuola pittoresca, dove si va per una strada lunga e bianca, che scintilla al sole con le sue braccia luccicanti. Sotto, di là del ponte, uno zampillo d'acqua freschissima scaturisce da un masso rossastro. La chiesa è un po' fuori dell'abitato e vi si sale per una lunga scalinata sul genere della chiesa madre di Cosenza, e di lassù, in quella specie di terrazzo che le sta innanzi, si dominano la valle ed il fiume. Mendicino è un luogo classico pei fichi, per gli ulivi, per le stregonerie e pei briganti >.
In Mendicino vi sono cave di pietra focaia e il suo territorio produce grande abbondanza di granaglie.
Coli, elett. e Dioe. Cosenza — P3 e T. locali, Slr. ferr. a Cosenza.
Pietrafitta (2972 ab.). — A 730 metri d'altezza sul mare, a 11 chilometri a est da Cosenza, presso lo sbocco dell'Ipsico nel Cardone e poco lungi dal monte Porcina nella Sila. Il territorio alpestre e ferace produce granaglie, olio, vino e cotone.
Coli, elett. Hopliano — Dioc. Cosenza — P3 locale, T. ad Aprigliano, Slr. ferr. a Cosenza.
Mandamento di AGHI (comprende 2 Comuni, popol. 16.057 ab.). — Territorio in valle, e in monte, bagnato dal Mucone confluente del Orati, fertilissimo, producente principalmente olio e vino squisiti e anche cotone in certi luoghi. Pingui pascoli ed aria salubre.
Acri (11.669 ab.).— Sorge a 735 metri di altezza sul mare e a 42 chilometri a greco da Cosenza, in prossimità della grande foresta della Sila e sul fiume Mucone. È cinta di mura e fu anticamente un nido di briganti ; ora è una città industre, rinomata per la fabbricazione delle carni salate, principalmente dei prosciutti. Ha filande di seta idrauliche e a vapore; fabbriche d'olio d'uliva, di candele di cera, di tessuti, di cuoiami, ecc.
Pandosia, l'Acheronte e Acri.
Yl-avW» Pandosia, fu un'antica città del Bruzio, un po' sopra Cosenza, secondo Strabone, il quale la descrive (piale una città enotria in origine e capitale, per un certo tempo, dei re Enotrii, finché ricevette una colonia greca, secondo Scillace e Semino Chio. Fu una colonia o ad ogni modo una dipendenza di Crotona (ora Cotrone), e la sua unica celebrità storica sta in ciò che Alessandro, re dell'Epiro, vi fu ucciso in battaglia coi Bruzii nel 326 av. C.
Regna molta confusione fra questa Pandosia nel Bruzio ed una città omonima nella Lucania presso Eraclea! confusione che il francese Lenormant, nella sua dotta opera La Grande Grece (voi. I), così risolve l'appiccandola ad Acri.
Pandosia era vicina a Cosentia e situata ad una certa altezza nell'una o l'altra delle montagne fra cui giace Cosenza. Un fiume scorreva sotto questa città detto Acheronte, e sulle sponde di questo fiume sorgeva una città, Acheronzia (celsae minili Acherontiae d'Orazio, Carm., ni, 4, 14). Non era un semplice torrente che precipita quasi verticalmente dall'alto della montagna e gonfia in poche ore per assottigliarsi poi ed essiccarsi non inen rapidamente al paro di tutti quelli che scendono dalla cresta della Sila sulla sponda destra del Grati. Era un vero fiume difficilmente guadabile e capace a produrre, nelle grandi pioggie invernali, inondazioni persistenti per un certo tempo. Uno solo degli affluenti del Grati è in quest'ultimo caso ed offre queste particolarità caratteristiche, vogliam dire il Mucone, fiume di un certo sviluppo, lungo un trenta chilometri, formato dalla congiunzione di varii rivi che sgorgano dal monte Falistro e dal monte dei Tartari, due vette della Sila. A 12 chilometri sopra la sua congiunzione col Grati e assai vicino a Bisignano, la città d'Acri sulla sponda destra del Mucone, par corrisponda, come fu già osservato da Forbiger, alla Acheronzia di Plinio, ed il nome A'Acri può spiegarsi perfettamente quale un'alterazione dell'antico nome.