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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mamiauionli e Comuni tiri Circonlurio ili NicaMro
   177
   la nazione fosse il personaggio principale del governo rivoluzionario. Parecchi fra i gentiluomini, che erausi segnalati come repubblicani, furono fatti a pezzi per le strade o nelle loro case. Indi, la folla infuriata corse al vescovato, ne sfondò lo porle e ne strappò il vescovo malmenandolo. Alcuni, e certi preti fra essi, volevano ucciderlo; ad uii nonio di cuore, Clemente Manica, riusci a salvargli la vita a risico della propria ; i furibondi si contentarono di trascinarlo, più morto che vivo, alla cattedrale, costringendolo a cantare immediatamente il Te Deum 111 onore del re.
   Dopo che gli atti della Ristorazione ebbero dimostrato essere impossibile aspettare dai Borboni di Napoli 1111 governo liberale e progressista come richiedono 1 tempi, la Calabria — ove era bastata la comparsa del cardinal Ruffo per spingere, come abbiain visto, le popolazioni a dar di piglio alle anni in favore dell'antico regime — divenne un focolare di opposizione all'assolutismo borbonico.
   Nicastro in particolare ebbe molta parte nei moti insurrezionali che finirono per addurre l'indipendenza e l'unione d'Italia. Il celebre Barone Stocco — il più focoso e il più battagliero dei patrioti della Calabria, quegli che si pose sempre a capo delle agitazioni nazionali — era uno dei maggiorenti della nobiltà di Nicastro, ove additasi il palazzo in cui abitava quando non era in prigione o in esigilo e dove morì, non ha gran tempo, col grado di generale dell'esercito italiano in guiderdone del suo patriottismo militante.
   Da Nicastro adunque partì due volte il segnale dell'insurrezione contro i Borboni, nel 1818 all'annunzio dei fatti del 15 maggio a Napoli e nel 18G0, alcuni giorni prima dello sbarco a Melito del generale Garibaldi a cui gli insorti apprestavano le vie.
   Coli, elett. e Dioc. Nicastro — P1, T. e Str. ferr.
   Mandamento di GORTALE (comprende 2 Comuni, popol. 5G49 abitanti). — Territorio in colle e in piano, nella parte sud del circondario, non molto fertile, producente olio, vino, foglia dì gelsi, legumi, con pascoli e bestiame.
   Cortale (4129 ab.). —Grosso e piacevole abitato nel mezzo dell'istmo di Catanzaro, poco lungi dal fiume Pesipo, confluente di sinistra del Damato. Trovasi all'altezza di 425 metri sul mare e a 24 chilometri a scirocco da Nicastro. Sorge ili amena situazione, circondato da bellissimi giardini e con orizzonte incantevole che si estende al Tirreno e al Jonio. Il paese ha larghe strade, discreti palazzi, tre chiese principali ed un'ampia piazza, nel centro della quale campeggia la statua de\V Italia, lavoro del conterraneo Andrea Cefaly. Il Comune è attraversato dalla strada rotabile che conduce alle due stazioni ferroviarie di Catanzaro Marina e di Maida.
   Cenni dorici. — Gli abati del monastero dei Ss. Cosma e Damiano, richiamando i villici dei circostanti paesi per la coltura dei loro terreni, avevano formato una mediocre borgata. Ma i coloni, dovendo attendere ai lavori campestri, lasciavano le donne incustodite, sotto la protezione di questi abati, i quali ne abusarono. Venuti a cognizione del fatto, i villici decisero di vendicarne l'onta, e, in una notte, mentre tutti erano raccolti nel monastero, scassinarono le porte, s'impadronirono di essi e li uccisero. Consumato l'eccidio, temendo della vendetta, si rifugiarono in un fondo detto Solano, appartenente al R. Demanio, che in quell'epoca chiamavasi terra di Corte. Da ciò ebbe origine il nome Cortale.
   Si narra pure, che distrutta Acconia, presso il golfo Lametico, dalle escursioni dei Saraceni, i superstiti abitanti, profughi ed atterriti, si diressero alle montagne; e, salendo il versante di Pilla, edificarono Cortale, sopra un'altura, per isfuggire e difendersi dalle sorprese dei barbari. Questa versione pare che sia la più accreditata. La bontà del suolo richiamò subito altri abitanti dei paesi circonvicini, che aumentarono in breve tempo la popolazione, e si fondò la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Tutto ciò risale al 1000.
   70 — La l*alria, voi IV, j»ai*B 4\