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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Man (lamenti e Comuni del Circondario ili Monteleone di Calabria
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   sepolcrali e lastre di marini colorati. I muri della chiesa e della residenza dell'aliate, il convento e 1 suoi annessi sopravvanzano ancora più o meno danneggiati. Presso la porta del convento una fontana, costruita dai monaci, versa sempre acqua, proveniente dalle soprastanti montagne.
   Più su nella valle, sopra un'eminenza boscosa sorge la chiesuola moderna di Santa Maria del Bosco, con una statua marmorea di San Bruno ed un'iscrizione annunziante che il santo costumava recarsi in quel luogo a far meditazione. Vi si tiene una fiera annuale, dal 1° all'8 maggio, e la statua argentea di San Bruno vi si trasporta da Serra San Bruno in processione. Il conte Ruggero assegnò vasti domimi alla Certosa ricchissima, come abbiamo detto.
   Pochi chilometri dalle rovine, all' estremità sud della valle, giace Mongiana, già fonderia governativa di cannoni. Dalla Certosa si può far ritorno, per una strada tollerabile lungo il fiume Ancinale, a Cardinale (già descritto nella provincia e circondario di Catanzaro) passando per Serra San Bruno, situata in una pianura fra le montagne con ferriere. Atterrata nel 1783, la Serra, come vedremo, fu vagamente riedificata. Da essa si può anche superare il giogo e scendere, per un sentiero, a Stilo.
   Uomini illustri. —Mileto, città ecclesiastica pei suoi vescovi, diede, nel secolo XVII, parecchi uomini di valore, la cui rinomanza è fondata su scritti pieni di soda dottrina, furono tutti teologi e casuisti, come Giovanni Luca Fenech, di cui i Flores casinari moralium, stampati a Napoli nel 1700, fanno ancora autorità in materie siffatte. Fra i suoi figli Mileto non annovera che una sola illustrazione di un ordine diverso, vale a dire, Tolomeo Piperno, uno dei migliori capitani di Cosimo I granduca di Toscana.
   Coli, elett. Monteleone — Dioc. Mileto — P2, T. e Scalo mariti locali, Str. ferr. a Rosarno e Monteleone.
   Filandari (1685 ab.). — A 430 metri d'altezza sul livello del mare, a 4 chilometri a ponente da Mileto, in collina, con territorio ferace di olio, vino, ecc., in cui coltivasi anche il cotone.
   Coli, elett. Monteleone — Dioc. Mileto — P2 locale, T. a Mileto, Str. ferr. a Monteleone.
   Francica (1258 ab.). — All'altezza di 295 inetri sul livello del mare e a 4 chilometri a nord-est da Mileto, in pianura, con territorio ferace di granaglie, olio, frutta, foglia di gelsi ed erbe medicinali.
   Cenni storici. —Vogliono alcuni che il suo nome di Francica derivi dall'essere stato fondato dai Francesi; ma il Barrio afferma invece che fu chiamato Francica perchè, nel 1506, vi fu fatta strage dei Francesi. Fu sconquassata dal terremoto dell'anno 1659 e da quello ben più tremendo del 1783. In quest'ultimo furono atterrate quattro sue borgate denominate: Fongodi, Mutavi, Calamita e San Costantino.
   Uomini illustri. — Diede i natali a Gabriele Barrio, il Plinio e lo Strabone Calabrese, al dir del Giustiniani, autore dell'opera: De antiquitate et situ Calabriae, opera erudita ma copiosa di favole. Vi nacque anche G. Cesare Comniarcio, illustre medico dei tempi di Filippo IV,
   Coli, elett. Monteleone — Dioc. Mileto — P2 e T. a Mileto, Str. ferr. a Monteleone.
   Jonadi (1001 ab.) —A 430 metri d'altezza sul livello del mare, a 3 chilometri a nord-ovest da Mileto, in territorio assai fertile in granaglie, vino, frutta. Siede su una collina presso le origini del fiume Mammella.
   Cenni storici. — Ebbe nel medioevo il nome greco moderno di Jonadi, che significa il luogo delle violette. Corre fra gli abitanti una leggenda per ispiegare l'abbondanza straordinaria di fion nel loro territorio. Essi l'attribuiscono ad un miracolo di San Francesco da Paola, il grande taumaturgo della Calabria. Dicono che questa abbondanza di fiori s'è sviluppata dopo che il santo, avviato in Sicilia, ebbe fatta una buona dormita, senza essere conosciuto, in una grotta vicina ai villaggio.