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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
di volta sorgeva una statua di Settimo. Al principio del secolo nostro orativi ancora in Monteleone dei vecchi i quali affermavano di aver veduto nella loro infanzia questo arco marmoreo con la statua. Dicevano che non fu mai demolito, ma interrato a grado a grado dalle alluvioni.
Oltre la Sottoprefettura e gli uffici concomitanti, il Tribunale civile e penale, trovatisi in Monteleone il Liceo-ginnasio Filangeri, una Biblioteca nazionale, un Ospedale civile e varie opere pie con due asili. L'industria annovera fabbriche di carrozze, di campane, di paste alimentari, torchi da olio, tintorie, tessitorie, librerie, tipografie, giornali, ecc. Sonvi anche stabilimenti per la trattura e torcitura della seta e, al pari dell'industria, attivo è il commercio.
11 bilancio preventivo del Connine di Monteleone di Calabria, per l'esercizio dell'anno 1897, presentava i seguenti risultati:
Attivo
I ntrate ordinarie.......!.. 157.07-2
n straordinarie......» 1.550
Movimento ili capitali.....D 10.050
Parlile di giro e contaliilità speciali . i» G 1.995
Totale I„ 231.2G7
Passivo
Speso obbligatone ordinarie ... I,. 88.522
u » straordinarie . . » 15.309
» facollative.......» 05.152
Movimento di capitali.....» 2S9
l'ai tile (ìi giro e contabilità speciali u G 1.905
Totale !.. 231.2G7
CENNI STORI CI
Di Ipponio greco e ili Vibo Valentìa romana abbiamo già detto abbastanza in principio ; aggiungeremo ora qui brevi cenni sull'odierno Monteleone che succedette alle due città antiche, giovandoci delle notizie raccolte sul luogo dal Lei.orinaiit
Come tutti i luoghi della Calabria e dell'Italia meridionale in generale, principalmente in vicinanza del mare, l'antica \ ilio ebbe molto a soffrire per le discese dei Saraceni nei secoli IX e X. Per ben due volte fu rovinata da essi, neli 850 cioè e nel 983.
Nella sua bolla del 4 febbraio 1073 o 10SI emanata a preghiera del gran conte Ruggero, papa Gregorio VII dimostra lo stato di decadenza e di spopolamento in cui era caduta Bivona per trasferirne la sede episcopale a Mileto, ove il suddetto conte aveva posta la sua residenza, come vedremo in seguito, e stabilita la sua capitale di terraferma. Il vescovo, sotto il quale si effettuò questa traslazione, addinian-davasi Arnulfo. Soggiungeremo qui per incidenza che Vibo Valentia aveva già vescovi sin dal V secolo, e che due di essi presero parte, uno al Concilio di Calcedonia e l'altro al secondo Concilio di Nicea.
Pur privando la città della sua dignità episcopale, il conte Ruggero diede opera a rialzarla ed a munirla ili bel nuovo, edificando il castello che ancora la domina e mutando il suo nome in quello dì Monteleone, a cui allude il blasone della città rappresentante tre montagne fra due leoni II leone era l'emblema che aveva scelto la dinastia dei Normanni della Puglia. Ma il vero fondatore della nuova citta ili Monteleone fu il gran Federico 11 llohenstaiifen. Fra il 1233 e il 1237 egli incaricò il suo segretario Matteo Marcofaba di raccogliervi la popolazione dei vani borghi in vicinanza e dì riedificarla splendidamente.
Un israelita ìli Catania, di nome Giacomo Francigena, fn mio degli abitanti più notabili che vi vennero a porre dimora. Egli acquistò terreni nelle adiacenze, si fece battezzare sotto il nome di Pietro di Monteleone, si diede alle armi e fu fatto cavaliere, cosa assai rara fra gli olirei convertiti. Durante 1 impresa del celebre Corradino, avendo Rainahlo di t'irò l'atto insorgere Nicotera e Setniiiara in favore di quell'infelice giovane erede della casa di Svevia, Pietro adunò soldati, conservò Monfeleoue