Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza', Gustavo Strafforello

   

Pagina (150/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (150/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Cotrone
   IW
   I line cardinali Giacomo Simonetta, vescovo di Perugia, e Litigi, vescovo di Pesaro e quindi di Lodi, erano figlio il primo e nipote il secondo di Giovanni. Luigi fu legato al Concilio di Trento ed andò principalmente debitore della sua rinomanza alla sua intima amicizia con Carlo Borromeo.
   In Milano, a 2 chilometri fuori porta Tanaglia, sorge La Simonetta, gran casamento con eco multipla, clic derivò forse il nome da questa illustre famiglia di Caccuri, ove vivono tuttora degli abitanti col parentado di Simonetta.
   Coli, elett. Cotrone — Dioc. Cariati - P! e T. locali, Str. ferr. a Strongoli.
   Casino (2417 ab.). — All'altezza cospicua di 928 metri sul livello del mare, 5 chilometri a sud da Savelli, in monte con aria saluberrima e in territorio bagnato dal Lese e ferace 111 granaglie, olio, vino, frutta squisite ; alberi gliiandiferi e pingui pascoli con bestiame; manna rinomata.
   Prodotti minerali ed acque, minerali. — Vi sono nel territorio indizi di galena nel luogo detto Galli e San Lorenzo, come pure in varii punti depositi abbondanti di salgemma di privativa del Governo; cave di pietra calcare e di gesso e due sorgenti d'acqua solforosa.
   Industrie. — Predominanti le industrie agrarie ed arinentizie, con prodotti molteplici di granaglie, biade, lini, lane, latticini, pelli e carni saporite. Una grande distilleria di vinaecie con raffineria d'alcool, fondata non ha molto, sotto la ditta Lo Manna, produce in copia cremortartaro e spiriti greggi, detti volgarmente grappe, che met-tonsi in commercio dopo di essere stati raffinati.
   Cenni storici. — Ebbe il nome da 1111 casino ove recavansi a villeggiare i principi di Cerenzia, Tannuzzi-Spinelli, godendovi della veduta incantevole di tutto il circondario sottostante. Fece parte sino al 1811 di Cerenzia, nel quale anno fu staccato e innalzato al grado di Comune separato. Andò quindi crescendo in popolazione e in importanza per la sua bella situazione e per l'operosità dei suoi abitanti.
   Coli, elett. Cotrone — Dioc. Cariati — P- e T. locali, Str. ferr. a Strongoli.
   Cerenzia (1001 ab.). — All'altezza di 625 metri sul livello del mare, 9 chilometri a sud (la Savelli. Sorge nella valle del Lese sur un'altura della sponda destra di questo fiume, poco lungi ila Caccuri. Situata in addietro sull'alto di un monte circondato da rupi scoscese l'antica Cerenzia fu abbandonata per provvedimenti igienici e rifabbricata sopra un'ampia collina, con aria salubre, abbondanza d'acqua potabile e suolo fertilissimo in cereali, olio, vino, patate, con pascoli e bestiame.
   Acque minerali. — Nel territorio vi sgorgano tre sorgenti solforose, che servono per bevanda e per bagni.
   Cenni storici. — Cerenzia, detta anticamente Cerenthìa 0 Cerentum, di origine ignota, fu un'antichissima città episcopale, la cui diocesi fu soppressa nel 1342 e riunita a quella di Cariati. Nel secolo XIII annoverò fra i suoi vescovi il beato Bernardo dell'Ordine di Flora, discepolo dell'abate Gian Gioacchiino di Celieo.
   In una memoria eruditissima il duca di Luynes ha creduto di aver ritrovato nei dintorni di Cerenzia il sito dell'antica Pandosia, sotto la quale morì Alessandro il Moiosso, ammonito da un oracolo e che non vuoisi confondere con la Pandosia dei dintorni di Eraclea. 11 vero luogo di questa città, di cui già abbiati) detto, che tenne 1111 grado importante fra le colonie degli Achei in Italia, diede origine ad una delle quìstìoni più dibattute ed oggi ancora delle più oscure della geografia antica della Magna Grecia. Certo è però che la Pandosia bruzia fu una dipendenza di Crotona.
   Nel medioevo Cerenzia fu un feudo di Sancio da Maddaloni, che lo diede in dote a Giacomo Pigliateli!; appartenne quindi ai Cavalcanti di Cosenza, agli Spinelli di Seminara e per ultimo ai Bota, dai quali passò ai Tannuzzi-Spinelli.
   Coli, elett. Cotrone — Dioc. Cariati — P3 e T. locali, Str. ferr. a Strongoli.