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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Mandamenti e Comuni del Circondario di Coirono
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a Paolo Cajoano, a Giovanni Andrea Caracciolo di Scalea, a Ferrante Spinelli ed agli Uoluio di Roma, che lo comprarono per 1G5.000 ducati dagli eredi dello Spinelli, o per ultimo agli Acipiaviva di Caserta.
Coli, elett. Cotrone — Dioc. Santa Severina — P2 e T. locali, Str. ferr. a Cutro.
Petrouà (2S0S ai,). — All'altezza cospicua di 801 metri sul livello del mare, di cui godesi un'estesa veduta e a IO chilometri a sud da Potilia Policastro. È 1111 villaggio recente; il territorio è fertile, principalmente in granaglie, olio, con pascoli e bestiame.
Coli, elett. Cotrone — Dioc. Santa Severina — P2 a Mesuraca, T. locale, Str. ferr. a Cropani.
Mandamento di SAVELLI (comprende 7 Comuni, popol. 13.130 ab.). — Esteso territorio nella parte nord-ovest del circondario, rinchiuso in gran parte fra grandi alture, bagnato dal Lese, affluente di sinistra del Neto, con suolo fertilissimo in granaglie, frutta squisite e vino eccellente. Pascoli estesi ed alberi ghiandiferi, si che vi abbondano gli animali bovini, suini ed ovini.
Savelli (111G ab.). — All'altezza ragguardevole di 9G5 metri sul livello del mare e 55 chilometri a nord-ovest da Cotrone, alle falde della Sila e sul confine della provincia di Catanzaro con quella di Cosenza, sopra un colle delizioso, alle cui radici scorre il Lese suddetto, e in aria saluberrima. Il vino e le frutta rinomate sono, col bestiame, la ricchezza principale del paese.
Colt, elett. Cotrone - Dioc. Cariati — P3 e T. locali, Str. ferr. a Melissa.
Caccuri (1020 ab.). — Sorge a GG2 metri d'altezza sul livello del mare, 12 chilometri a sud da Savelli, sopra uno dei rialti della cresta montagnosa clic separa le due valli del Xeto e del Lese, con clima freddo e ventoso, fra pascoli e boschi. Bella chiesa collegiata con due parrocchie. Oltre ai lavori dei campi e all'allevamento del bestiame gii abitanti danno opera alla tessitura di un rustico pannolano detto arbasio od arbuso.
Acque minerali e saline. — Nel fondo comunale, detto Tenimenlo, sgorga un'acqua sulfurea che versa in 24 ore 39.000 litri d'acqua e fu analizzata dallo Scaccili. Un'altra sorgente, solfurea anch'essa, non dà che 1500 litri d'acqua in un giorno. Scaturisce inoltre in Caccuri anche un'acqua salina in ragione dì 2SG litri al giorno. Le acque solfuree raccolgono in alcuni laghetti detti irò, per essere frequentati da uccelli acquatici. L'acqua salina si disperde mescolandosi ad altra acqua potabile. In vicinanza di queste acque scorgonsi avanzi di terme antiche.
Le saline di Caccuri e luoghi vicini furono chiuse con decreto del governo borbonico in data 13 aprile 1S2G, perchè quelle diAltomonte e di Barletta e quella di Trapani in Sicilia erano più che sufficienti ai bisogni dell'Italia meridionale.
Cenni storici. — Caccuri fu 1111 feudo dei Caraffa e quindi un ducato della famiglia Cavalcanti. Nel 1S32 fu assai danneggiato dal terremoto.
Uomini illustri. — Caccuri è la patria della famiglia Simonetta, che ebbe tanta parte nell'istoria d'Italia. Verso il 1400 nacque Angelo Simonetta che entrò al servizio di Francesco Sforza, a cui Polissena Ruffo aveva recato in dote la signoria di Caccuri. Divenuto segretario di questo condottiero, che aveva già assunto il titolo di marchese della .Marca, Angelo Simonetta si recò, nel 144G, a Venezia per trattare con quella repubblica in nome del suo signore, allora impegnato in una guerra contro papa Eugenio IV e il duca di Milano. Accostandosi vieppiù sempre alla persona dello Sforza, gli tenne dietro in tutte le spedizioni e, mediante i suoi intrighi diplomatici, vennegli fatto di fiaccar le forze degli Stati che avrebbero potuto contrariare i disegni ambiziosi del condottiere. Il quale, quando si fu impadronito del ducato di Milano, guiderdonò lo zelo del suo fido servitore colmandolo di benefizi, innalzandolo alla dignità di consigliere e facendogli acquistare la cittadinanza di parecchie città lombarde. Angelo Simonetta rimase in auge sotto il governo di Galeazzo Maria e morì, nel 1172, a