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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   (li alleanza e che, durante la spedizione ateniese in Sicilia, essi studiaronsi di conservare una stretta neutralità, somministrando provvigioni alla squadra ateniese, ina ricusando il passaggio nel loro territorio alle forze terrestri. Nel 389 av. C., quando Dionisio il Vecchio, il tiranno crudele di Siracusa, passò col suo esercito lo Stretto siciliano e procedette ad assalire Caulonia, i Crotoniati si posero a capo delle città greche che si opposero al despota siracusano, ma le forze confederate furono da lui pienamente sconfitte sul fiume Elleboro ; e, proseguendo il corso delle sue vittorie, Dionisio s'impadronì successivamente di Caulonia, d'Ipponio e di Scillezio, strappando quest'ultimo al dominio di Crotona. IS'on è detto in Diodoro ch'egli assalisse Crotona stessa; ma Livio ci dice ch'egli sorprese la cittadella e s'impadronì con ciò della città, di cui, al dire di Dionisio, rimase padrone per non men di dodici anni,
   Caduto il tiranno, Crotona pare ricuperasse la sua indipendenza; ma ebbe grandemente a soffrire per la potenza crescente dei Lucani e dei Lruzii, che la strinsero di fuori mentre la travagliavano internamente dissidii intestini. Essa fu assediata ad un tratto dai Lruzii e costretta a chiedere soccorso ai Siracusani i quali inviarono in suo aiuto 1111 esercito sotto il comando dì Eracleide e di Sosistrato; ma questi generali pare intrigassero coi varii partiti in Crotona, il che diede origine a rivolgimenti nella città; e dopo che si furono liberati, mediante un trattato, dai Bruzii, i Crotoniati vennero alle inani coi loro proprii esiliati. La direzione di codesta guerra fu affidata ad un generale di nome Menedeino, il quale sconfissa gli esiliati, ma pare s'impadronisse poi tosto del potere dispotico.
   Nel 299 av. C. Agatocle s'insignorì di Crotona e vi pose una guarnigione. Non è noto per quanto tempo ne. rimanesse iu possesso, ina è evidente che tutti questi successivi rivolgimenti dovettero nuocere grandemente alla prosperità di Crotona, a cui, al dire di Livio, fu dato il colpo di grazia durante la guerra di Pirro, re d'Epiro.
   Le circostanze di questa guerra sono mal note; ma pare che i Reggiani s'impadronissero a tradimento della città, ponessero a li 1 di spada la guarnigione romana e distruggessero gran parte degli edifizi. La città passò in seguito in potere di Pirro, ma fu sorpresa e presa dal console romano Cornelio Kufino, durante l'assenza di questo monarca in Sicilia, nel 277 av. C. Dopo tutti questi disastri Crotona era così malconcia ed assottigliaia che non ne rimase più abitata che la metà dello spazio compreso nelle sue mura.
   Nella seconda Guerra Punica i Bruzii, coll'aiuto del generale cartaginese Annone, riuscirono ad impadronirsi di Crotona ad eccezione della cittadella, che tenne ferino. Al termine della guerra, quando Annibale non resisteva più se 11011 nel Bruzio, Crotona divenne l'ultimo baluardo della, sua potenza, 111 Italia. Là erano i suoi magazzini e, col mezzo di quel porto, ei si vettovagliava per via marittima e comunicava con Cartagine.
   Nel 201- av. C., mentre Scipione salpava dai porti della Sicilia per ire ad assalire direttamente Cartagine, il console romano P. Sempronio Tnditauo dava battaglia ad Annibale sotto le mura di Crotona; ma fu sconfitto e respinto net suo campo con
   lig. 20. — Medaglia di Crotona.
   Vi