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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
istoria: quella ili Pitagora che pretese ordinare e governare, un'intera città sotto la direzione di un'aristocrazia di metafisici ».
11 filosofo, approfittando in breve della fama che l'aveva preceduto a Oro tona e di quella ch'orasi procacciata con le sue prime relazioni con gli uomini più cospicui iella città, capaci di apprezzarne il valore, diede principio all'opera del suo apostolato. Ei la proseguì con tutti i mezzi, facendo proseliti nelle classi più colte ed intelligenti predicando pubblicamente la religione, la moralità e i loro doveri ai giovani nel ginnasio, agli uomini nell'agora, alle donne nel recinto dei templi. La parola del filosofo produsse in pochi anni un efletto prodigioso, simile a quella della predicazione di Buddha nell'India.
Pitagora aveva trovato i Grotoniati abbattuti e scoraggiati per la loro recente sconfitta sul fiume Sagra e cercando nella mollezza e nei piaceri sensuali un conforto, un obblio del loro obbrobrio. Ei li fece arrossire di questa depressione morale, ridestò in essi il sentimento della riverenza verso gli Dei, della virtù e del patriottismo, rimise in onore il lavoro e la frugalità; inculcò il rispetto alle leggi, strappò la gioventù alle abitudini della dissipazione e dei piaceri ed insegnò persino alle donne la modestia e la pudicizia. Fu insomma una conversione generale.
Per tal modo Pitagora acquistò in Crotona una vera dittatura morale che esercitò per ben quìndici anni, durante i quali governò la città in modo assoluto, facendo penetrare nella pratica delle leggi e in tutte le parti del governo lo spirito delle sue dottrine. La sua influenza signoreggiava nel Senato dei Mille; i suoi seguaci più fidi occupavano la magistratura, dacché il suo apostolato erasi particolarmente indirizzato alle cosidette classi dirigenti o direttrici, per attuare una politica fondata sul concetto di una società gerarchica. Egli si rimaneva il filosofo (fu Pitagora che assunse pd primo questo titolo fra i Greci), il maestro ispirato che parlava in nome d'Apollo e la cui parola era legge come quella di 1111 oracolo. Ma non volle seder mai in Senato, ne accettare alcuna magistratura ; ei non accettò mai altro che una Commissione officiale, quella di legislatore sacro, e come tale riordinò il culto di Crotona, le sue feste, i suoi riti, la sua liturgia e la gerarchia degli onori che vi si rendevano agli Dei e agli eroi, segnatamente ad Apollo Pizio, a Ilera (0 Giunone) Lacinia, itile Muse e ad Ercole, protettori speciali di Crotona. Ma, nonostante gli effetti benefici prodotti, nei suoi primordi, dal sistema politico dei Pitagorici, esso, come suol quasi sempre, non tardò a corrompersi avviandosi alla rovina. In seno al Senato dei Mille si formò un Sinedrio di Trecento (un partito oligarchico parlamentar® direbbesi oggidì) e ninno poteva aspirare agli uffizi pubblici, agli impieghi, agli onori del potere se non formava parte del Sinedrio 0 non ne otteneva il consenso e l'approvazione.
Come sempre, sorse tosto ed ingrossò rapidamente il partito «opposizione, il democratico, sotto la direzione di due capi principali, Cilene e Ninone, due demagoghi puro sangue. Fu allora che scoppiò la gran guerra fra Crotona e Sibari, che già abbiamo narrato sotto Sibari nella introduzione al circondario di Taranto, guerra combattuta sulle sponde del Trionto e che terminò con la distruzione completa di Sibari, sulle cui rovine i Grotoniati vittoriosi deviarono le acque del fiume Grati.
Per impulso dei due suddetti demagoghi scoppiò in Crotona una rivoluzione sanguinosa, la quale espulse i Pitagorici, ma lasciando dietro a sè uno strascico di discordie intestine che lacerarono la città per oltre 1111 quarto di secolo, senza impedirne però lo sviluppo ed affievolirne la potenza, ampliata dopo la distruzione di Sibari e rimasta senza rivale. Crotona possedeva oramai un'egemonia incontrastata su tutte le città achee della Magna Grecia e il V secolo avanti l'èra nostra fu il punto culminante della sua prosperità ed influenza.
5. Grandezza e potenza di Crotona. — Crotona aveva redato il commercio, le ricchezze e la potenza di Sibari; ma in pari tempo, e sfortunatamente per essa, il