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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Catanzaro
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del 1562, la quale spense il terzo degli abitanti. Nel 1570, a pochi anni d'intervallo, ima terribile carestia durante la quale il prezzo del grano salì sino a 4 ducati il moggio — fece un gran numero di vittime, per la ragione che ì corsari barbareschi impedivano l'arrivo delle granaglie per via di mare e la mancanza di vie di comunicazione nou ne lasciava arrivare clie poche a dosso di mulo.
Nel secolo XVI il risveglio dell'attività vulcanica del Vesuvio e dell'Etna schiuse per la Calabria un periodo di convulsioni disastrose del suolo che sfortunatamente non è ancor chiuso, come attesta l'ultima del 1894. Catanzaro ebbe molto a soffrire da codeste scosse della scorza terrestre, che pare fossero quasi sconosciute negli ultimi secoli medievici e durante il Rinascimento.
il terremoto del 1G26 vi atterrò la più parte delle chiese e non poche case, uccidendo parecchie centinaia di abitanti. Nel 1638 nuova scossa, meli violenta e disastrosa, ma che cagionò anch'essa più dì una rovina. Nel 1G55 la gran peste di Napoli, dilatandosi in Calabria, menò strage a Catanzaro. Nel 1659 e 1693 altri terremoti addussero grandi devastazioni. L'ultimo, concomitante ad una eruzione dell'Etna, distrusse da cima a fondo 40 città ed uccise 100.000 persone in Sicilia e in Calabria. Catanzaro fu una delle città ch'ebbero meno a soffrire, il che non tolse che non vi fossero vittime fra le rovine assai numerose.
Dopo il 1693 le forze sotterranee parvero calmarsi per ben novantanni, ma esse ridestaronsi più che mai furiose nel tremendo ed eternamente memorabile terremoto del 1783, che uccise, in Calabria e nei dintorni di Messina, ben 80.000 persone. Secondo una relazione del vescovo Salvatore Spinelli, conservata negli archivi vescovili, la prima scossa fu sentita a Catanzaro a 1 ora dopo mezzodì del 5 febbraio 1783, mentre a Reggio Calabria avvenne verso il mezzodì. Le tennero dietro due altre scosse meli violente.
Questo primo terremoto fu di poco momento in paragone agli effetti spaventosi delle medesime scosse nelle Provincie di Reggio e di Messina ove su 375 centri abitati (città o villaggi), 320 furono intieramente distrutti in due minuti. A Catanzaro rovinarono soltanto un gran numero di case, le meno saldamente fabbricate e niun edilizio importante fu scrollato seriamente. Non vi ebbero che feriti e niun morto nella popolazione, che fuggì spaventata dalla città in campagna.
Grado grado però andarono cessando le piccole scosse successive e gli abitanti, rinfrancati, già cominciavano a rientrare in città, quando, tutt'ad un tratto, il 28 marzo (sempre del 17S3), si sentì un rombo sotterraneo simile ad uno scoppio violento di tuono. Quasi nel medesimo tempo il terreno prese ad oscillare per parecchi minuti in ogui senso, ondulando come i marosi, a tale che molti ne risentirono gli effetti simili a quelli cagionati dal mal di mare.
11 geologo francese Dolomieu, il quale accorse in Calabria alla prima nuova di questi fenomeni tellurici e fece sopra di essi una celebre inchiesta, e Sir Guglielmo Hamilton, ambasciatore inglese, venuto da Napoli dopo la scossa del 5 febbraio e che fu testimone di questa del 28 marzo, attestano ambidue che, in questi moti omlula-torii orizzontali, la cima degli alberi • scendeva a sfiorare la terra. Carlo Botta, nel capitolo 49 del voi. XII della sua Storia d'Italia, ci ha tramandato una viva e minuta descrizione dei fenomeni di questo terremoto indimenticabile.
Catanzaro fu rovesciata intieramente dalla scossa. Non vi rimase casa abitabile, non edifizio che non fosse d'uopo instaurare dalle fondamenta. La cattedrale segnatamente fu come stritolata sotto il suo proprio pondo per effetto dei movimenti complicati del suolo. Era stata rifabbricata cento anni addietro, come quella che aveva molto sofferto nel terremoto del 1626 ed era poi stata incendiata nel 1660. La sua rovina nel terremoto del 1783 non addusse perciò alcuna perdita per l'arte e l'archeologia.
In quella distruzione assoluta Catanzaro fu però il punto della Calabria in cui il terremoto del 28 marzo 1783 fece per avventura il minor numero di vittime: non vi