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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
loro la resa. Ma esse non furono seriamente assalite; solo Catanzaro fu costretta a resistere all'urto intiero della lotta, dacché la conquista di questa capitale della provincia divenne la mira principale del luogotenente di Lautrec,
Col suo piccolo corpo di truppe regolari e coi baroni calabresi egli andò a porre l'assedio a Catanzaro al principio di maggio. La città non aveva pur un soldato spaglinolo di guarnigione ed era difesa soltanto dai suoi abitanti armati ; ma essi erano risoluti a resistere sino agli estremi e sostennero intrepidamente quattro mesi di blocco e di assalti incessanti. L'assedio durò infatti sino alla fine d'agosto. La nuova della morte del Lautrec e della distruzione del suo esercito addusse allora la dispersione degli assediasti. La più parte dei baroni calabresi affrettaronsi a far ritorno nelle loro baronìe, sperando di allontanare, con una pronta sottomissione, i castighi che vedevano sospesi sul loro capo. Solo un piccolo numero dei più caparbi prolungarono, col Tebaldi e il suo pugno di Francesi, ancora per pochi mesi nelle montagne una guerra di castelli e di bicocche, guerra soffocata con una repressione inesorabile dal principe d'Orange.
Quest'assedio di Catanzaro richiede un posto noli istoria numismatica d'Italia, come quello che necessitò, per la circolazione interna della città assediata che difettava di moneta, la coniazione di una ossidionale, convenzionale e temporanea, consistente in un gettone grossolano di rame del valore convenzionale di un carlino d'argento rimborsabile, al terminai- dell'assedio, dalle casse pubblica e municipale. Se ne conoscono due varietà, sopra una delle quali, la meno rara, si legge da un lato Carolus imp. e dall'altro Obesso Cathanzario 1528.
Commosso per la bella condotta della città, Carlo Y la ricompensò con onorificenze che non gli costarono nulla; sempre bisognoso di danaro, nonostante il possesso dei tesori del Messico e del Perù, non gli garbava metter mano alla borsa principalmente quando si trattava del reame di Napoli. Il perchè ei non indennizzo i Catanzaresi dei sacrifizi loro imposti dalla strenua resistenza; ma, con un diploma in data di Bruxelles, 17 ottobre 15:11, conferì alla loro città i titoli di Città magnifica e fidelissima.Nel 1536 cambiò il suo stemma e le diede l'aquila imperiale col motto Sanguinis effusione, il che fu per essa un vantaggio più sostanziale, dispensandola dall'onere degli alloggi militari.
I)a quel tempo l'istoria di Catanzaro è semplicemente municipale. In tempi meno remoti, vale a dire nei pruni giorni del marzo 1784, Catanzaro vide entrar nelle sue mura le orde feroci del cardinal Buffo. Non avendo la città opposto loro resistenza non vi si videro l'innovellate le scene orribili di Cotrone. Senonchè l'esercito della Santa Fede trovò modo di lasciarvi una traccia sanguinosa del suo passaggio, fucilando quelli fra gli abitanti, nobili o borghesi, additati alle sue vendette quali liberali e repubblicani.
Non ebbe molto a soffrir nelle guerre di Calabria sotto Napoleone I. Al paro di tutte le città importanti ed illuminate, essa era simpatica tu complesso al governo intelligente e progressivo di Gioacchino Murai, il quale andava sostituendo i prinripii della Rivoluzione francese a quelli dell'antico regime illiberale e che, per altra parte, contribuì grandemente allo sviluppò della prosperità della città e della provincia, dotandola, per la primi volta, di buone strade.
Al presente Catanzaro, capoluogo della provincia omonima, come della provincia di Calabria Ulteriore II sotto i governi precedenti, è una città florida ed atti\a, la più popolosa delle Calabrie con un vescovo, un prefetto, un generale di divisione ed una Corte d'appello.
Peste, carestia e terremoti a Catanzaro.
Catanzaro fu travagliata per ben due secoli da una sequela di orribili calamità scatenate, una dopo l'altra, dalla natura, come se una potenza occulta, misteriosa ed astersa volesse annientarla. Questa serie di sciagure incominciò con la gran pesto