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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Catanzaro
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Teatro nel centro della città con magnifico porticato, Vescovado, succursali della Baite» Nazionale e del Banco di Napoli, Liceo ginnasiale Galnppi, Scuola normale femminile con convitto, Asilo infantile Guglielmo Pepe, due Orfanotrofi, Ospizio di mendicità, R. Scuola agraria, Scuola e Convitto pei sordomuti, Seminario vescovile, Distretto militare, Consolati, varie Società operaie, filande da seta, torchi da olio, librerie, ricca biblioteca comunale pubblica, tipografie, giornali, ecc. Commercio agrario importante ed esteso.
BILANCIO
Il bilancio preventivo del Comune di Catanzaro, per l'esercizio del 1900, presentava i seguenti risultati :
Attivo
Entrate ordinarie.......L. 701.739,05
» slraonlinarie.....» 38.996,28
Movimento di capitali .... » 56,059,—
Partilo di giro e contabilità speciali » i 12.651-,20
Totale L. 909.448,53
Passivo
Spese obbligatorie ordinarie . . L. 444.928,G4
» » straordinarie . » 233.997,96
Movimento di capitali .... » 117.867,73
Parlite di giro e contabilità speciali » ! 12.654,20
Totale L. 909.448,53
CENNI STORICI
Llinea assai è la storia di Catanzaro e noi la verremo qui compendiando dalla Gravile Grèce del Lenorinant. E in primo luogo non è punto una città antica. L'iscrizione greca, che conservasi gelosamente nel Municipio qual monumento delle origini della città, non ha che fare con le sue origini e con la sua storia e fu recata da Atene non si sa quando nò da chi. E una stela (colonnina senza base o capitello) di marino pentelico, di cui null'altro sì sa senonchè fu tratta fuori, nel 17S4, dalle rovine del palazzo dei Nobili, atterrato dal terremoto del 1783.
Se l'assenza dì ogni antico vestigio attesta che l'area di Catanzaro non era abitata ai tempi dei Greci e dei Romani e frequentata soltanto dai pastori della Sila, non è per contro, stiamo per dire, possibile scavare il tei reno senza disseppellire monete degli imperatori bisantini, bolle o sigilli di piombo degli impiegati dell'amministrazione imperiale greca. Il nome primordiale della città, qual lo si legge nei diplomi greci del periodo normanno, Catasaron, appartiene, d'altra parte, formalmente all'ellenismo bisantino. Codesto nome divenne poi il Calazarum o Catanzarium delle carte latine e il Catanzaro odierno.
Contrariamente a quei che leggesi nella falsa Cronaca di Calabria, fabbricata dal Pratìlli, la tradizione costante della città e della chiesa di Catanzaro afferma ch'essa fu costruita sotto l'imperatore Niceforo Foca da un ufficiale imperiale dì nome Fra-gitios o Flagitios. Il quale raccolse le popolazioni dei luoghi adiacenti distrutti dai Musulmani, aggiungendo ad essi nuovi coloni greci provenienti dal Peloponneso.
La situazione era scelta mirabilmente per una piazza forte che signoreggiava tutto il paese circostante e porgeva un asilo agli abitanti delle campagne in caso di una nuova discesa marittima dei Musulmani. Fin dalla sua fondazione, Catanzaro fu una città ragguardevole, la seconda della Calabria e vi fu stabilita la sede di un vescovo dipendente dal metropolita di Reggio Calabria; Stefano, arcivescovo di quest'ultima città, vi si recò ad ordinare il nuovo vescovo e a consacrare la cattedrale dedicata all'Arcangelo San Michele. Tutto ciò risulta con molti particolari, comechò senza prove in appoggio, dalle Memorie storiche dell'illustrissima, famosissima e fedelissima città dì Catanzaro, pubblicata nel 1670 da Vincenzo De Amato, gentiluomo della città.
Un indizio della autenticità delle memorie che pongono la fondazione di Catanzaro sotto il regno di Niceforo Foca (9G3) sta nel fatto dell' esistenza, a fianco di questa