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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Catanzaro
   105
   MUSEO
   Nel 1879 fu inaugurato in Catanzaro mi piccolo Museo di antichità fondato dal prefetto Colucci, storico ed archeologo, e diretto dal nobile Marincola-l'istoja, 11111111-sinatico ed erudito di polso. Il Museo è in via di formazione e già vi si conservano alcuni 111011 ti nienti epigrafici importanti ed una ricca collezione numismatica, principalmente nelle due serie provenienti dallo scoperte nel paese, quelle delle autonome elleniche delle città della Magna Grecia e quelle degli imperatori bisantini sino al secolo XI. Vi si conta persino un certo numero di rare medaglie di valore ragguardevole sui mercati di Parigi e di Londra. A questo gabinetto numismatico va unita una collezioucella di bolle di piombo bisantiue e di tessere del medesimo metallo greche e romane. Fra le tessere grecite ve n'ha una ili piccolissima dimensione senza leggenda e in cui e effigiata da un lato una cicala e dall'altro una formica.
   11 Museo incipiente di Catanzaro contiene anche uu piccolo nucleo di collezione preistorica. I11 Calabria, come in ogni dove, scopronsi non di rado armi di pietra, reliquie degli abitanti primitivi ancora selvaggi che andarono errando nello foreste ilei paese prima della comparsa delle tribù più dirozzate. Le superstizioni che rap-piccavansi già a questi oggetti nell'antichità storica sono sempre vive nei contadini calabresi, pei quali le ascie 111 pietra 0 selce pulita sono pietre fulminee cadute dall'alto. Fra le terreeotte è notevole 1111 'Atena, 0 Minerva, ritta presso un'ara con un elmo in capo ed uuo scudo tondo. Essa proviene da Locri. Certi vasi rappresentano la ceramica ili terra nera primitiva delle popolazioni enotrie fuori dell'influenza delle colonie greche. Fra i quadri è notevole una Madonna di Antonello Saliba (1508), una Lucrezia della scuola del Bellini, ecc.
   ACCADEMIA
   Nel secolo XVII fiorirono in Catanzaro due accademie rivali sotto i nomi bizzarri — come allora costumava in tante città italiane—una degli Aggirati q l'altra degli Agitati. Al presente la città possiede un'Accademia di scienze e lettere, fondata non ha gran tempo. I primi volumi delle sue Memorie hanno un serio valore proveniente dai lavori del signor Luigi Grimaldi, Sulle vicissitudini della popolazione della Calabria dall'antichità sino ai dì nostri e sopratutto da quelli del prelodato nobile Marincola-Pistoja, Sulla topografia e l'istoria di alcuna delle antiche città del Brucio. Sono pure pregevoli i lavori scrìtti dei fratelli Tancredi ed Ippolito Do Iliso.
   IL PARADISO
   In vicinanza della città un rinomato giardino pubblico addimandasi meritamente il Paradiso. Si piglia per andarvi la strada che va a Tiriolo. All'uscita dalla città, nel luogo ove incomincia la discesa di questa strada, a sinistra dell'istmo suddescritto che rannoda la rupe di Catanzaro alle prossime alture, 1111 gruppo di platani secolari porgerebbe un bel tema ad un pittore paesista, principalmente quando le lavandaie vi fanuo sotto il bucato.
   La strada va scendendo a grado a grado in lunga striscia sul fianco del precipizio, tinche raggiunge il fondo della valle del torrente che sbocca alla Marina ili Catanzaro. Dall'altro lato essa risale nell'ifitessa guisa, di modo che essa raggiunge, in faccia appunto all'uscita della città, la vetta del dorsale che separa codesta valle da quella del Cornee,
   Per andare a Tiriolo bisogna ridiscendere sino al traghetto del fiume per poi risalire per giravolte interminabili t-iuo alla città. A volo d'uccello, fra Catanzaro e Tiriolo, non corrono più di 8 chilometri ; ma lo sviluppo della strada ne richiede ben 18 ed occorrono non meno di 5 ore per superarli in vettura.
   Quando si vuol andare al Paradiso si lascia la via maestra a destra presso il torrente e si risale ancora la valle per un centinaio di metri. Di tal modo si perviene ad
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