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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Catanzaro
   103
   a grado sino allo più eccelse montagne. Di quest'istmo, solo punto accessibile ad un assalto di viva forza, difendeva il passaggio il castello ora demolito, innalzato da Roberto Guiscardo.
   VEDUTE
   La situazione di Catanzaro sembra creata dalla natura per porgere da ogni parte prospettive singolarmente variate e pittoresche. Catanzaro è a tal riguardo una città veramente niaravigliosa e meriterebbe solo per ciò, pei dilettanti di paesaggi, un viaggio in Calabria. Pur non uscendo fuori dalla cinta della città, porgonsi allo sguardo vedute dissomiglianti intieramente ed ugualmente belle, sia che dal terrapieno a terrazzo che signoreggia la salita che viene dalla suddetta Marina si contempli il mare sottostante, sia che dal recente Giardino pubblico, ornato di rare piante, si addentri lo sguardo nel burrone che s'interna nella montagna con due pendìi quasi verticali e in cui scorre si predetto torrente Fiuinarella. Diversa affatto è la veduta delle case e dei giardini sospesi letteralmente sopra il precipizio dal lato ovest della città; vi si contempla ammirando la grande cresta apenninica che drizzasi imponente verso il cielo per abbassarsi poi in direzione est. Ma di tutte queste maestose prospettive la più notevole pare quella che parasi subitaneamente allo sguardo, sboccando dalle vie tortuose della città sulla spianata ove sorgeva, in addietro, il suddetto castello di Roberto Guiscardo. Sorprendente è il contrasto fra l'orridezza dei precipizi che schiudonsi nei lati dell'istmo e in cui scendono le due strade che vanno, da una parte a Tiriolo e dall'altra a Cotrone, e la gaiezza delle case bianche aggruppate o sparse in mezzo al verde cupo dei grandi alberi od al lieto dei verzieri.
   L A CITTÀ
   Dopo le distruzioni cagionate dal tremendo e memorando terremoto del 1783, di cui diremo più avanti, mal si potrebbero cercare in Catanzaro edilizi notevoli per antichità e bellezze architettoniche. La nobiltà numerosa che vi risiede vi possiede alcuni bei palazzi e certi edilizi pubblici hanno uno sviluppo ragguardevole. Ma tutto ciò, coin'anco le chiese, risale appena alla une del secolo XYII1. Appena incontrasi qua e là una facciata, un avanzo dì un tempo più antico, ma tutto senza alcuna importanza.
   La città sorge sopra un terreno disuguale, con forti differenze di livello fra le sue varie parti, per guisa che le vie vi sono tortuose e in alcuni luoghi persino a scale, e la più parte impraticabili alle vetture, eccettuata l'arteria principale, che attraversa serpeggiando la città da un capo all'altro. La mancanza di spazio sulla vetta della rupe, ristretta in ogni dove dai precipizi, fu cagione della tortuosità delle strade e dell'altezza delle case soverchia e pericolosa per la frequenza e la violenza dei terremoti. Nel caso di nuove scosse Catanzaro non ha quello spazio al sicuro dal rovinare delle case che presiedè al disegno di ricostruzione di Foggia, dopo hi sua rovina nell'anno 1731 e di Reggio Calabria dopo il 1783. Gli è che queste due città poterono estendersi liberamente nella pianura, mentre ciò era ed è impossibile a Catanzaro.
   CHIESE
   Moderne tutte, le chiese di Catanzaro sono ornate Orribilmente, come in generale del resto nelle Provincie meridionali. Non vi si veggono che madonne e santi sfarzosamente e bizzarramente abbigliati. Primeggia per la pompa la chiesa di San Domenico, o del Rosario, in cui ammirasi mi bellissimo dipinto di cui non ha l'uguale l'intiera Calabria. È un quadro veneziano raffigurante San Domenico che riceve il rosario dalle mani della Verginee del Bambino. Lo vogliono un Tiziano; ma gli intelligenti, fra gli altri il Lenonnant, lo giudicano un Palma Vecchio, però di primissimo ordine, di un colorito caldamente trasparente e come dorato. La testa del santo segnatamente è mirabile pel tipo e per l'espressione. È un gioiello raro, non solamente in Calabria