Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza', Gustavo Strafforello
Pagina (105/266) Pagina
Pagina (105/266)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
100
l'arie Quarta — Italia Meridionale
presso Rosarno e si scarica in mare a siiti di Nicotera (ove ritroveremo l'antica città greca di Medina o yfesina) dopo di essersi ingrossato a destra coi tinniicelli Scotoplito e Mammella e a sinistra col Marepotamo e col Metramo, del pari eli e col contributo dei due laghetti dell'Aquila e della Peschiera che si versano, per due emissari separati, nel suo alveo.
Laghi e stagni. — Notevoli il lago di P.ivona (l'antico llippnnium), il quale ha un perìmetro di 1525 inetri ed una profondità inedia di metri 1 J)(i. e il lago di 0 izze ria con una circonferenza di 2800 metri e una profonditi di metri 2,70. Questi due laghetti prosciugatisi nell'estate. Altri due laghetti sono: il Cimiello, con un perimetro di 15G0 metri, e il Casino, che ne misura 1800.
Selve. — Già assai più estese in addietro, sono ora ristrette quasi ;n tre gruppi isolati: della Sila, della Serra e del 111 enfino. Le specie prevalenti sono il faggio selvatico e il ceduo, l'abete, il pino, in monte; la quercia, il castagno e il pino, in colle; e il Cerro, il leccio, l'ontano e il pioppo, nella pianura.
Clima. — Il clima della provincia di Catanzaro e generalmente temperato, propizio alle culture più variate e salubre, tranne che nelle basse pianure ove dilagano e stagnano le acque fluviali. La situazione della provincia, fra i due mari Jonio e Tirreno, fa sì che la varietà della temperatura è grandissima. Poche miglia distanti veggonsi infatti fiorire il pina, l'arancio e il fico d'India,
Sulle alte montagne la temperatura scende sotto lo zero e nevica dal novembre all'aprile, laddove nelle sottostanti pianure più mite è il clima e raramente le imbianca la neve. Nelle valli ed alle falde delle colline copiosa, lussureggiante e quasi perenne la vegetazione. Nell'estate la massima temperatura è di 31 a 33° e la minima d'inverno da 1 a 2 sotto zero. Copiose le pioggie, in primavera principalmente e nello autunno; rare e poco dannose le nebbie, le brine, le gelate, ma le grandinate devastano spesso le granaglie, i vigneti e i frutteti. Il ponente, lo scirocco e il libeccio sono i venti predominanti.
Prodotti naturali, industrie e commerci, — La Calabria di mezzo, ossia la provincia di Catanzaro, ben puossi qualificare un paese privilegiato dalla natura. La situazione fra due man, la varietà della temperatura e la feracità del suolo la rendono atta alle culture più variate.
Dei cereali infatti e dei legumi i raccolti sono più abbondanti che nelle altre due Provincie calabresi: latticini rinomati, buona lana, lino, cotone, seta, olio, vino, bestiame e legnarne da costruzione.
Grande è la produzione del grano, che esportasi per molta parte nella provincia di Napoli per la fabbricazione delle famose paste alimentari; estesa la coltivazione delle piante leguminose, segnatamente dei fagiuoli. delle fave, dei piselli, dei lupini, ecc. Tengono dietro altro piante alimentari cavoli, pomidori, meloni, cetriuoli, carciofi, rape, ravanelli, (li cui grande è il consumo locale. Ed all'alimentazione locale contribuiscono grandemente i castagni coltivati su vasta estensione, in montagna segnata-niente. Assai diffusa è la coltivazione degli agrumi, specie degli aranci nelle loro varietà: dolce, sanguigno, maltese, Portogallo, lumia. Meno coltivati invece il limone, il mandarino e il bergamotto. Ma la principale industria agricola è rulivicultura e gli uliveti formano vere selve di verde perenne, come nell'estrema Liguria occidentale. Tien dietro la viticultura che prospera e dà un prodotto abbondante e rimuneratore.
La fabbricazione del vino e dell'olio, oltre al provvedere ai bisogni del consumo locale, alimenta una rilevante esportazione nel regno ed all'estero. Industrie agrarie minori son quelle della macerazione del lino, della preparazione delle frutta secche e della distillazione dell'alcool.
Nò veglionsi dimenticare le industrie forestali producenti oggetti di esportazione, fra i quali travi (li pino e di abete, tavole, dogarelle, traversine, corteccia per le concerie,