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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarta
   — ìtali» Meridionale
   monte Alto, ha un'altezza di 1958 metri, un po' superiore per conseguenza a quella della Sila (l'J30 111.), ma inferiore a quella ili monte rollino (2248 111.) ed assai piti a quella dell'Etna (3313 m.).
   Monti e valli. — Oltre i monti preaccennati, la provincia di Catanzaro è attraversata da altri che staccatisi diti gruppo della Sila, una diramazione della quale sten-desi fra le sorgenti del Limato e il corso del Savuto sino a capo Stiverò nel mare Tirrena, mentre dalla parte opposta, fra i corsi divergenti del Nato e del Taciua, che hanno le fonti nella Sila, i monti scendono digradando in basse colline.
   Fra le valli dei fiumi Lainato e Corace i'Apennino prolungasi sino a Tiriolo nel circondario di Catanzaro, ove si abbassa repentinamente separando fra di loro le due Calabrie. Fra i due golii ili Sant'Eufemia e ili Squillace stendesi da un capo all'altro un'ampia valle, fiancheggiata da un lato dai monti della Sila e da quelli della Serra dall'altro. Una diramazione di quest'ultima, passando pel luogo detto Itivonu, poco lungi da Monteleone, giunge sino a capo Vaticano ed un'altra si risolve nelle montagne granitiche di Serra San Bruno, Mongiana e Fabrizia, da cui spiccansi quelle distilo; mentre un'altra diramazione nella parte opposta va a metter capo a l'almi in provincia di Leggio Calabria.
   Dalle alpestri pendici di quelle giogaie molti fiutili e torrenti rovinano giù nello valli, scaricandosi: quelli dei circondari di Catanzaro e di Cotrone nel mare Jonio e quelli dei circondari di Monteleone e di Nicastro nel mare Tirreno. Dei primi se ne annoverano ben diciannove tra fiumi e torrenti e quindici dei secondi.
   Fiumi. — I fiumi principali della provincia ili Catanzaro sono il Corace, il 'l'acina, il Neto e l'Ancinale, che mettono foce nel Jonio, e il Savuto, il Lamato, l'Angìtola e il Mesima che scaricatisi nel Tirreno. Alcuni di questi fiumi, il Corace principalmente, hanno una grande importanza storica ed archeologica e sarà d'uopo perciò dilungarci alquanto intorno ad essi.
   1. Il Vorace. — Il nome è greco; è la forma derivata regolarmente in italiano da un tipo antico Corax. Nasce a Castellace nella Sila Piccola, corre per un gran tratto parallelamente al Lamato e alla cresta dell'Apeiinino sin presso a Tiriolo, passa a sud-est di Catanzaro e mette foce nel golfo ili Squillace presso la marina di Catanzaro. È il più importante della regione, ma non ha il volume d'acqua permanente di quelli che scendono dalle montagne della Basilicata e dalle foreste della Sila Grama Ha il regime del torrente: asciutto una gran parte dell'anno, ma gonfio di quando in quando subitamente e non meno enorme che furibondo. Ciò proviene dal diboscamento delle montagne, (lacchè Plinio nell'antichità rappresenta come navigabili tutti i corsi d'acqua che sboccano sulla costa settentrionale del golfo ili Squillace.
   Sulla sponda destra del Corace, ad alcune centinaia di metri dal mare che scorgesi fra mezzo gli alberi, giaco, fra una vegetazione lussureggiante, un casale detto la lioccelletta del vescovo di Squillace. Tutto il terreno delle piantagioni è pieno d'antichi frammenti attestanti l'occupazione di quei luoghi da un centro di popolazione di qualche importanza, in prima durante l'epoca greca e poscia sotto i Romani. In ogni dove antiche costruzioni di mattoni o d'o/xd reticulatian affiorano al suolo.
   Gli è soprai ulto, dice il Lenorinaut nella Grande Grece, intorno ad ima masseria del signor Massara di Catanzaro clic scorgonsi codesti avanzi di antichi edilizi. \ i si veggono i residui architettonici di due tempietti: uno greco d'ordine dorico, con capitelli e colonne del calcare locale; l'altro romano con colonne corinzie di marmo, fra gli oggetti d'arte rinvenuti è notevole 1 avambraccio con la mano (lungo quasi un metro e mezzo) di una statua colossale in bronzo del più bello stile greco.
   Sopra un piccolo rialto iu vicinanza ergonsi i muri, quasi intatti ancora, ili una grande e bella basilica cristiana del IV o V secolo a cui non mancano clic il tetto e le colonne della navata; rimosse, da lunga pezza, non ha dubbio perche marmoree.