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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia ili Calmi/aro
   03
   questa designazione; ma rimane dubbio se, contando tre promontori* Strabene ba distinto le due punte del primi ovvero se la sua indicazione stendesi anche alla punta delle Castella, sporgente in fuorn tra il capo Pizzuto e il fiume Tacimi.
   < Ad ogni modo, T)iodoro Siculo, descrivendo l'itinerario lungo il litorale italico della squadra ateniese clic andava a porre l'assedio a Siracusa, ci porge un nome speciale pel capo Pizzuto, Fi dice infatti che la squadra, avviandosi dal Lacmi&w a Seyllclion, costeggiò il capo IMòsmrios. La parentela di questo nome con quello dell'isola dei Dioscuri. ricordata da Plinio nei medesimi paraggi, è assai notevole. Si avrebbe il diritto di conchindere che questa isoletta, se si trovava a 10 miglia romane al largo, non era situata di faccia a) capo delle Colonne, sì piuttosto fra questo e il capo Pizzuto o Diosrurias. Sarebbe stata la più meridionale del gruppo, mentre l'isola di Cai ipso doveva essere la più settentrionale, come quella che è registrata dopo il Lacinion dal sedicente Scillace nella sua dinumerazione procedente su quel litorale da sud a nord
   4. Lungo la costa opposta del Tirreno sono notevoli, nella provincia di Catanzaro, il capo Stirerò, il Lampetes di Licofrone, che sporge nel mare, separando il bacino di Santa Eufemia o di Nicastro dalla valle del Savuto, e il rapo Vaticano oltre Tropea, da cui dista circa 10 chilometri, formante col capo Posocolmo, nella vicina Sicilia, il golfo di Gioja, lungo 70 chilometri.
   Il capo Vaticano, coperto tutto di mirti, lauri e di agave americane, malagevolmente è superato dai bastimenti di cabotaggio a cagione delle scogliere a fior d'acqua nello sue adiacenze e delle correnti irregolari.
   Golfi. — Nella parte pili stretta della Calabria non solo ma dell'intiera penisola italica, nelP istmo 0, giusta l'espressione di Carlo l'otta, nello si rozzamente) d'Italia, incurvansi i due grandi e famosi golfi di Sant'Eufemia e di Squillace, uno opposto all'altro e dei quali giova trattare qui un po' per disteso.
   1. Golfo di Sant'Eufemia, detto anticamente IHpponiaies Sinus dall'antica città lYBipponimn, situata presso la sua estremità meridionale, di cui tratteremo a suo luogo sotto Monteleone (li Calabria. Era però anche noto sotto vani altri nomi, come: Sinus Terinaeus (dall'antica città di Torina, di cui direni qui sotto), Sinus Vibonensis, Sinus Napémus e Sinus Lamrtinus. Quest'ultimo nome derivava evidentemente da una città detta Lametium o Lametini, situata alla foce del fiume Lametus (ora Laniato od Amato, clic troveremo più innanzi) che mette foce nel golfo; e il nome dì Sinus Napetinus pare derivasse, per simil guisa, da una città detta Napetium, di cui nulla è noto.
   Il golfo, detto di Sant'Eufemia da uri villaggio omonimo, si addentra molto nella costa della provincia di Catanzaro a ovest, come il golfo di Squillace (Scijllelims Sinus) a est. Lo spazio fra i due golfi non è occupato che da basse colline terziarie, in vivo contrasto con le masse montuose che ergonsi repenti a nord e a sud dell'istmo.
   Il limite settentrionale del golfo di Sant'Eufemia è formato dal suddetto capo Suvero e il meridionale dal capo Vaticano. Esso è percorso in gran parte dalla grande ferreria Napoli-Peggio Calabria che vi fa diverse stazioni fra le quali quella di Sant'Eufemia da cui si stacca un tronco per Catanzaro e il golfo di Squillace attraverso l'istmo.
   Terina e Teraesa.
   Nel golfo di Sant'Eufemia sorgevano anticamente le due famose ciltà greche di Terina c Temcsn, colonie fondale: dai C'roloniati per stabilirsi nel golfo di Sanl'F.ufeniia sul mar Tireno, come erano già padroni del golfo di Squillace nel mare Jonio.
   Nulla sappiamo del tempo e delle circostanza della fondazione di Terina, la quale era considerata pài luogo di sepoltura della sirena Ligcia, tradizione che accennava evidentemente all'esistenza sul luogo di una città più antica della colonia greca. Il nome di Terina è nicnlovalo Bramente durante il periodo florido della Bagna Grecia; ma da ima notizia incidentale noi apprendiamo clic iti Impegnata in guerra coi Turii sotto Cleandrida, prova che era a quel tempo una eiltà non ispreve» ile, e