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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parto Quarta — Italia Meridionale
   della gran selva della Sila, e da Stefano Bizantino, che la dice semplicemente una città d Italia. Ma i Mauiertini, che figurano nell'istoria quali occupatoli di Messimi, sono diversi affatto dagli abitanti di questa oscura città antica.
   Oppido fu il punto centrale dal quale paro pigliasse le mosse il tremendo e memorando terremoto del 1783. Nella città il terreno si spalancò inghiottendo molte case; nelle adiacenze si formò una depressione a foggia di anfiteatro, profonda 00 metri e larga 150, nella quale sprofondò un intiero uliveto.
   Ma sentiamo il Botta nel libro 49 della Storia d'Italia: < Sorge tra il fiume Tri-cuccio ed il Birbo un monte di delizioso aspetto, d'ulivi, di viti, di castagni e d'altri alberi fruttiferi fecondo. S'innalzava sulla sua cima, comesignoreggiatrire di tutte le sottoposte valli, l'antichissima città d'Oppido, che fortemente la propria libertà difeso aveva, correndo l'XI secolo, contro i Normanni, cui ai danni suoi guidava il conte Buggero, fratello di Roberto Guiscardo.Repubblica potente e da libero principato procedendo,molte terre possedeva e molte alleanze con altri principi aveva. Cambiossi poi l'alta sua fortuna in minore; pure del tutto non perde l'antico splendore e, ai dì nostri ancora, di un seggio vescovile si vantava. La natura e gli uomini l'avevano abbellita; la natura, ma una natura furibonda poscia lei e gli uomini oppresse.
   < Ai 4 di febbraio 1783 il sole era tramontato caliginoso ancorché a ponente fosse
   senza nubi il cielo.....Successe una calma simile a quelle che precedono le tempeste,
   quindi un vento inaspettato; udissi un fremito ed un oscuro suono repente; tremo la terra: Oppido non era più. Il sentirsi il terremoto, il cadere e il rivoltolarsi il tutto in una orrenda confusione, lo sciogliersi e il disfarsi gli edifizi, o nabissando, o rovinando, o rivolgendosi, riempirsi l'aria di gemiti, di estreme grida e di polvere densissima fu un atto solo, fu l'opera di breve istante.
   < La città si arrovesciò totalmente e pareggiossi al suolo, né vi rimase in piedi un solo pezzo di muro. La terra stessa del monte sfranò e, nella gola interiore cadendo, con sè trasse due bastioni. II Tricuccio e il Ounii furono ingombri dalle mine e le loro acque arrestate e tenute in collo produssero laghi...
   < Volle la provvidenza del Re e quella del prìncipe di Cariati, barone del luogo, preparare ai superstiti Oppidiani altra migliore e pia sicura sede, alla quale si condussero di inala voglia, mal potendo recarsi ad abbandonare l'antica patria diruta >«
   Oppido fu scossa di bel nuovo nell'ultimo recente terremoto del 1894.
   Coli, elett. Palmi — Dioc, Oppido Maiiicrtina — l'2 e T. locali, Str. ferr. a Gioja Tauro.
   Santa Cristina d Aspromonte (2118 ab.). — All'altezza di 510 metri sul mare, a circa 5 chilometri a sud da Oppido Mamertina, in aria salubre, alle falde occidentali dell'Aspromonte, con territorio ferace e produceute granaglie, olio, vino, foglia di gelso.
   Cenni storici. — Fu un feudo degli Spinelli, dei duchi di Seminata, e fu orrendamente sconquassata dal terremoto del 1783, come leggesi nel libro 49 dell'.Istoria d'Italia di Carlo Botta : < La città di Santa Cristina, che sedeva sopra una rupe altissima, diventò un nome senza corpo. Vennevi il terremoto con una forza tale di sbalzo che gli edifizi fin dalle fondamenta furono lanciati in aria, donde poscia caddero rotti e fracassati, parte sulla rupe stessa e parte nei valloni sottostanti. Fecersi anche, nei fianchi stessi del monte, smottature, crepature, eruttazioni di creta sparsa di crostacei. Le rovine agglomerate arrestarono le acque ili questa regione molto abbondanti e formossi un lago di non mediocre larghezza >.. L un po' più oltre: < Fuvvi nel lenimento di Santa Cristina uno scempio crudele di quanto poteva servire od al saziar la fame degli uomini od al ravviar le terre o ad innalzar gli edilizi in luogo di quelli cui 1 infernale soffio aveva o diroccati o sbalzati. Case d'abitazioni, mulini, frantoi, vasi da vino e da olio, tutto fu mandato in un fascio disordinato >.
   Coli, elett. ratini — Dioc. Oppido Mamertina — l'2 locale, T, ad Oppido Mamertina, Str. ferr. a Iiaguara Calabra.