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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Mandamenti o Comuni del Circondarlo sii Roggio Calabria
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Scilla fu orribilmente sconquassata dal terremoto del 5 febbraio 1783 e il Botta, nel libro 19° della sua Storia d'Italia, narra episodi che fanno maravigliare e insieme raccapricciare. < La chiesa dello Spirito Santo — die1 egli — trovossi distrutta; della cavallerizza non rimase più segno; le porte del magazzino di Bruno Dieni schiantate ed il magazzino lordo di arena e di fango. La chiesa ili San Nicola rotta e contaminata anch'essa d'Infamo mota e la fontana di Gola Jnpico sotterrata nel fango. Il castello al sommo della roccia rovinò seppellendo nelle sue macerie 1200 infelici che vi erano ricoverati per isfuggire all'insorgere furioso del mare, che ingoiò oltre 2000 persone. 11 vecchio principe di Scilla, con la maggior parte della popolazione, era sceso, durante la notte, alla spiaggia credendo di essere più al sicuro che in mezzo al rovinìo delle case. Ma, siili imbrunire, un'altra scossa tremenda squarciò il promontorio di Campella vicino alla città, ove l'intiero monte Baci precipitò nel mare. Le acque del 1 aro avventaroiisi con violenza irresistibile alla spiaggia e trassero seco, ritirandosi, la moltitudine agglomerata dallo spavento. Di ciò non paghe tornarono furiose, innalzandosi sino al livello della città e rigettando sulle sue rovine molti cadaveri degli annegati. Il mattino seguente Scilla aveva perduto la metà dei suoi abitanti
l'omini illustri, — Scilla diede i natali al dotto domenicano Padre Minasi, il quale descrisse i pesci delle sue coste rocciose, il fenomeno della Fata Morgana del suo Stretto, di cui abbiam già detto, e il sovracennato terremoto del 5 febbraio del 1783.
Coli, elett. Bagnara Calabra — Dioc. Reggio Calabria — P2, T., Str. few. e Scalo marittimo.
Mandamento di VILLA SAN GIOVANNI (comprende 8 Comuni, popol. 23.930 ab.).
Territorio in colle e in monte, ferace a nord principalmente in olio, vino, foglia di gelso, agrumi, ecc.
Villa San Giovanni (5073 ab.). — A pochi metri d'altezza sul mare e a 12 chilometri da Reggio Calabria, nel punto più angusto dello stretto di Messina, 111 situazione deliziosa, con le frazioni Acciarello e San Filippo Neri, già appartenenti al Coni une di Catena. Sta sulla sponda meridionale della cosidetta punta del Pezzo. Sotto, i pendìi coltivati delle montagne, che formano una scena assai pittoresca da tutte le parti del Faro. E molto frequentata per la salubrità del suo clima e, al paro di Scilla, va rinomata per la sua attiva e florida industria serica. È il punto d'imbarcazione più prossimo per Messina (7 chilometri) ; la traversata in barchetta non dura che un'ora e costa 5 lire. Da Villa San Giovanni si può anche fare, come da Scilla, l'ascensione dell'Aspromonte (Montalto, 1958 in.), ma è una salita faticosa di ben 9 ore; non mancano le buone guide con muli. Una bella strada corre lungo la costa sino a Reggio Calabria, con in vista le coste frastagliate della Sicilia. Questa strada litoranea è sparsa di villaggi e di villeggiature fra boschetti di aranci, limoni, melagrani, palme, aloe, ecc.
In Villa San Giovanni vi sono filande da seta a vapore e a fuoco di legna, moliui a vapore, distillerie di spiriti, fabbriche di paste alimentari e di sapone, negozi di sete, di vini, di agrumi ; armatori, ecc.
Cenni storici. —Reggio era, nell'antichità, il termine della gran via che traversava 111 tutta la sua lunghezza l'Italia meridionale da Capua allo stretto di Sicilia, strada costruita primamente nel 134 av. Or. dal pretore Popilio e detta perciò Via PopUia. Ma il luogo di passaggio più frequentato per traversare lo Stretto era, nei tempi antichi come nei moderni, non Reggio stessa, ma un luogo a circa 15 chilometri più lungi a nord segnato da una colonna e detto perciò Cohimna Rheginu {Itinerario Antoniniauo, pp. 98, 106, 111). La distanza dì questo luogo da Reggio era, secondo Plinio e Strabene, di 100 stadii e Strabone lo pone a soli G stadii dal promontorio di Caerujs, ora punta del Pezzo, angolo sporgente e promontorio propriamente detto, donde la costa piega subitamente a sud. Esso doveva perciò essere situato in vicinanza dell'odierna Villa San Giovanni, ch'è sempre, come abbiamo detto, il passaggio
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