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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
guire senza opposizione i suoi disegni contro Reggio, i cui abitanti tentarono indarno di sottrarsi al pericolo, sottomettendosi a pagare un tributo di 300 talenti ed a cedere il loro naviglio di 70 legni. Con queste concessioni non ottennero clic una tregua precaria, che Dionisio trovò un pretesto a rompere l'anno successivo stringendo d'assedio, con tutte le sue forze, la città. I Reggini, sotto il comando di un generale di nome Pitone, opposero una resistenza disperata e prolungarono, per ben 11 mesi, la loro difesa, ma furono costretti da ultimo ad arrendersi, nel 387 av. (.'., dopo di aver sofferto la più spaventosa carestia. Gli abitanti sopravvissuti furono venduti quali schiavi, il loro generale messo a morte ignominiosa e la città stessa intieramente distrutta.
Reggio, non ha dubbio, non si riebbe più pienamente da una sì grande calamità; ma un luogo di sì grande importanza non poteva rimanere a lungo disoccupato. Dionisio il Giovane riedificò in parte la città, a cui diede il nome di Fehia, ma prevalse tosto l'antico. Fu occupata con una guarnigione dal despota; ma, nel 351 av. C., fu assediata e presa dai comandanti siracusani Leptine e Callippo, i quali, espulsero la guarnigione e ridonarono l'indipendenza agli abitanti. Questi, pochi anni dopo (nel 345 a. C.), furono dei primi a promettere il loro aiuto a Timoìeone, il quale sostò a Reggio nella sua marcia in Sicilia ed, eludendo con uno stratagemma la vigilanza dei Cartaginesi, passò di là a Tauromenium (ora Taormina).
Da quel tempo nulla più apprendiamo di Reggio sino all'arrivo di Pirro in Italia, nel 280 av. C., in cui divenne la scena d'una catastrofe, memoranda. In quella occasione ì Reggini, sgomenti pei successi del re d'Epiro e diffidando dei Cartaginesi, ricorsero all'alleanza dei Romani ed accolsero qual guarnigione in città un corpo di 4000 Campani, sotto il comando di 1111 capitano di nome Decio. Ila queste schiere, poco dopo di avere preso possesso della città, imitarono l'esempio dei loro concittadini, i Mamertini, nell'altro lato dello Stretto, ed, allegando 1111 tentativo di defezione da parte dei Reggini, fecero un eccidio promiscuo degli abitanti maschi, ridussero in ischiavità le donne e 1 fanciulli e divennero i soli ed assoluti padroni della città.
I Romani, alle prese con Pirro, non poterono punire un tradimento sì atroce e i Campani per alcuni anni ne raccolsero il frutto. Ma non sì tosto Pirro ebbe abbandonato lilialmente l'Italia, i Romani rivolsero le anni contro 1 loro soldati ribelli; e, nel 270 av. C., col valido aiuto di Jerone di Siracusa, al console Genucio venne fatto sottomettere Reggio colla forza dopo 1111 lungo assedio. Una gran parte dei Campani perirono nella difesa, i rimanenti furono trucidati per ordine del popolo romano.
Reggio fu così restituita ai sopravviventi suoi prischi abitanti; ma essa aveva molto sofferto e non pare ricuperasse la sua pristina prosperità. Il suo nome occorre appena durante la prima Guerra Punica; ma, nella seconda, i Reggini segnalaronsi per la loro fedeltà alla causa romana e i tentativi reiterati di Annibale d'impadronirsi della città furono sempre frustrati. D'allora in poi il nome di Reggio è raramente mentovato nell'istoria sotto la Repubblica romana ; ma da varie notizie incidentali apprendiamo ch'essa continuò a godere delle proprie leggi e di una libertà nominale qual foederata civilus, quantunque obbligata, come le altre città in condizione consimile, a somministrare 1111 contingente ausiliario navale a richiesta. Sol dopo la Guerra Sociale 1 Reggini, al paro degli abitanti delle altre città italo-greche, passarono nella condizione di cittadini romani e Reggio stessa di\enne un municipio romano.
Poco prima di ciò, nel 01 av. C.. Reggio fu sconquassata da un terremoto che la distrusse in gran parte; fu il primo divani altri successivi di cui si abbia memoria (ino al recente del lS'J'i-; ma pare si riavesse in gran parte da questa calamità ed è ricordata da Appiano verso la line della Repubblica quale una delle diciotto floride città d'Italia promesse dai triumviri ai loro veterani in guiderdone dei loro servigi. Reggio ebbe però la fortuna di scampare in questa occasione pel favore personale di Ottaviano, e, durante la guerra seguente fra lui e Sesto Pompeo, nel 38-30 av. C.,