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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Roggio Calabria
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Fig. 16. — Reggio Calabria: Ospedale Chile (ila l'olografia Sergi).
solamente permisero clie la loro città divenisse il quarti er generale della squadra ateniese, ma somministrarono benaneo ragguardevoli forze ausiliarie. Essi rimasero per conseguenza implicati in incessanti ostilità coi Locri. Ma tennero una condotta diversa in occasione della grande spedizione ateniese in Sicilia nel 415 avanti Cristo, quando ricusarono di prendere parte alla lotta e pare perdurassero nella neutralità sino all'ultimo.
Non andò guari però che la potenza crescente di Dionisio di Siracusa, il quale aveva distrutto successivamente le principali città calcidiehe della Sicilia, incominciò ad impensierire i Reggini i quali, nel 399 av. C., allestirono una squadra di 50 tris-pini ed un esercito di (>000 fanti e GOO cavalli per muovere guerra al despota. Avendo però i Messinesi, che avevano dapprima fatta causa comune con essi disdetta prontamente l'alleanza, furono costretti ad abbandonare l'impresa ed a far pace con Dionisio, il quale stava disegnando una gran guerra contro Cartagine ed era desideroso di assicurarsi 1 amicizia dei Reggini; senonchè la sua proposta di un'alleanza matrimoniale fu respinta con disdegno ed egli allora concliiuse quest'alleanza eoi Locri e divenne d'allora in poi il nemico implacabile dei Reggini.
Ter ostilità contro di essi, Dionisio, pochi anni dopo (nel 395 av. Ci'.), dopo la distruzione di Messina pei Cartaginesi, ristaurò e fortificò questa città per signoreggiarne lo Stretto e muover di là nelle sue imprese nell'Italia meridionale. Indarno i Reggini tentarono di prevenirlo; essi diedero un assalto infruttuoso a Messina e furono frustrati nel loro tentativo di stabilire una colonia di Nassiani a Mylae (ora Milazzo), quale posto avanzato contro i Messinesi.
L'anno seguente Dionisio, alla sua volta, diede un assalto improvviso a Reggio stessa, ma non gli venne fatto sorprenderla e, dopo di aver devastato il suo territorio, fu costretto a ritirarsi. Nel 390 av. C., rinnovò l'impresa con forze maggiori e pose l'assedio a Reggio con un corpo d'esercito composto di 20.000 fanti e 1000 cavalli e con una squadra di 120 triremi. I Reggini opposero però una resistenza gagliarda: la squadra di Dionisio fu danneggiata da una tempesta e l'imminenza del verno lo costrinse a levar l'assedio.
L'anno seguente (389 av. C.) la sua grande vittoria sul fiume Helorus (ora Abisso e Telloro) in Sicilia, sulle forze confederate dei Greci-Italioti, gli permise di prose-