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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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Parie Quarta ,— Italia Meridionale
di mille fra i cittadini principali e più facoltosi. T)opo la legislazione di Caronda a Catania le sue leggi furono adottate dai .Reggini, del pari che dalle altre città cal-cidiche della Sicilia. I Reggini, al dire di Erodoto, diedero asilo ai fuggiaschi Focesi espulsi dalla Corsica prima della fondazione ili Velia (Castel]' a Mare della Brucca). Secondo Strabene estesero il loro domini» su molte città adiacenti, ma queste non potevano essere die esigue, dacché non si legge di colonie importanti fondate dai Reggini; e il loro territorio stendevasi soltanto sino al fiume Halez (ora Alice) a est, ove confinava con quello dei Locri; mentre le colonie locrie di Medina e di Ipponio impedivano la loro estensione a nord. Di vero, Reggio pare, dalla sua situazione, avesse sempre strette attinenze con la Sicilia e pigliasse assai più parte nella politica di quell'isola che non in quella delle altre città greche in Italia. Fra i Reggini ed i Locri però pare regnasse sempre inimicizia, il che spiegasi facilmente trattandosi di due città rivali, vicine ed appartenenti a razze diverse.
Reggio pare partecipasse largamente nei cambiamenti politici introdotti dai Pitagorici e divenne, per breve tempo, dopo la morte di Pitagora, il quartiere generale della sua sètta; ma i cambiamenti introdotti in quel tempo non furono permanenti.
Fu sotto il regno di Anassila che Reggio pervenne primamente ad un grado di potenza non mai raggiunto in addietro. Nulla sappiamo delle circostanze concomitanti all'assunzione di questo despota al potere, il che, al dire di Diodoro, avvenne nel 494 av.C. ; ma è noto ch'egli apparteneva ad una delle antiche famiglie niesseniche ed all'oligarchia che aveva previamente governato. Perciò, (piando egli s'impadronì di Zancle sulla sponda opposta dello Stretto, ne cambiò il nome in quello di Messami (da Messerua, ora Messina), che serbò poi sempre.
Anàssila continuò a governare per alcuni anni le due città e rimase così padrone assoluto dello Stretto. Oltre di ciò, per rafforzarsi in questa signoria, fortificò il promontorio roccioso di Scyllacum (ora Scilla) e vi stabilì una stazione navale per difendere lo Stretto contro i pirati tirrenici. Ei meditava altresì la distruzione della vicina Locri, rivale perpetua e nemica di Reggio; ma fu impedito di colorire il suo disegno dall'intervento di Jerone siracusano, che sposò la causa dei Locri e di Anàssila e di cui non voleva trarsi addosso l'inimicizia. Invero questi diede una delle sue figliuole in moglie al despota di Siracusa, di cui pare coltivasse assiduamente l'amicizia.
Anassila ebbe fama di uno dei più miti e giusti reggitori siciliani ed è probabile che Reggio godesse, sotto il suo governo, di una grande prosperità. Alla sua morte, nell'anno 470 av. C., passò senza opposizione sotto il governo dei suoi due figlinoli ; ma, durante la loro minorità, il governo rimase nelle inani del loro tutore Micito, il quale regnò su Raggio e Messina per nove anni con giustizia e moderazione esemplari ed al termine di quel tempo rimise la sovranità nelle mani dei due figliuoli di Anàssila. I «piali però non la tennero a lungo, come quelli che furono espulsi nel 401 avanti C. Le rivoluzioni, che sconvolsero in quegli anni le città della Sicilia, pare si estendessero anche a Peggio.
11 governo di Micito fu funestato da un grande disastro: nel 473 av. C., avendo i Reggini inviato nn corpo ausiliario di 3000 nomini in aiuto dei Tarantini contro i Japigi, ebbero parte, nella grande sconfitta che già abbiamo narrato sotto Taranto; ma il fatto narrato da Diodoro, che i barbari non solo inseguirono i fuggiaschi sino alle porte di Peggio, ma impari rouiroiisi anche della città, pnossi rigettare con sicurezza come incredibile.
Poco sappiamo della storia di Reggio durante il periodo consecutivo all'espulsione dei despoti; ma sembra ch'essa serbasse la sua libertà, in un colle vicine città della Sicilia, finche cadde sotto il giogo di Dionisio. Nel 427 av. Cr., quando gli Ateniesi inviarono una squadra, sotto il comando di Ladies e ili Caroade. in aiuto dei Leontini contro Siracusa, i Reggini sposarono la causa delle città calciilidie. della Sicilia e non