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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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l'arte Quarta — Italia Meridionale
4. iiyAliaro, il quale nasce nei monti di Mongiana da tre sorgenti che riunisconsi, scorre per una valle lunga e stretta, bagna Caulonia nel circondario di Gerace e va a metter foce nel Jonio, 15 chilometri a libeccio del capo Stilo, dopo un corso di circa 30 chilometri. Nel verno ingrossa innondando non di rado le campagne adiacenti.
L'Allaro chiamatasi Sagras (ri 2syp«s) nell'antichità e va celebrato nell'istoria per la grande battaglia combattutasi sulle sue sponde, battaglia ni cui vuoisi che un esercito ili ben 130.000 (Jrotoniati fosse pienamente sconfitto da soli 10.000 Lochi. Codesto fatto parve, com'è infatti, così straordinario che passò in una specie di proverbio greco, per significate una cosa che pare incredibile eppure è vera, come leggesi in Suida, Strabene, Cicerone, Giustino e Plinio. La vittoria fu attribuita dai Locrii allo intervento diretto dei Dioscuri, ai quali innalzarono, conseguentemente, sulle sponde del fiume delle are, esistenti sempre, a quel che sembra, ai tempi di Strabene. Si aggiunge che la notizia della vittoria giunse miracolosamente ai Greci, adunati in Olimpia, il giorno stesso in cui avvenne la battaglia. Ma, nonostante la sua celebrità, la data e la cagione della battaglia sono molto incerte. La data assegnata da Heyne è l'anno 500 av. Cr., mentre Strabene la pone dopo la battaglia di Sibari nel 510.
Capi, — 1.11 capo o la punta di Stilo, al confine delle provincie di Catanzaro e di Reggio Calabria sul Jonio, è l'antico promontorio Cocìnthus (KóxuvOo;) descritto da Polibio quale estremità la più meridionale d'Italia, dicchè ei la considera qual plinto di separazione fra i mari Jonio e Siculo. Ma è evidente che ciò è fondato sopra un concetto erroneo della geografia di questa parte d'Italia. Imperocché è evidente da Plinio (il quale rileva l'errore) che il promontorio di Corinto stava a nord di Caulonia fra questa antica città e il golfo Scillaceo e non può perciò essere altro che l'odierno capo o punta di Stilo.
In un altro passo Plinio non male a proposito paragona la configurazione di questa parte d'Italia allo scudo delle Amazzoni, di cui Corinto raffigura la proiezione centrale e i due promontori, Lacinio (ora capo delle Colonne) e Leucopetra torà capo dell'Armi) i due corni; l'ultimo però dovrebbe essere piuttosto il promontorio d'Ercole (ora capo Spartivento,). Pomponio Mela pare confonda il Corinto, o la punta di Stilo, col promontorio Zefirio, cli'è al fermo il moderno capo ili Bruzzano, assai più a sud.
Il nome moderno di cupo dì Stilo deriva ovidentemente da qualche colonna (
0 ctuM;) eretta sul promontorio a segno di limiti e pare risalga ad un periodo antico, posciachò lo si legge già segnato col nome dì Stilida nell' Itinerario Marittimo (pag. 4'J0). L'Itinerario Antomniano per contro fa menzione di Corinto come fosse una città od un villaggio; ma esso non era probabilmente che una stazione.
2. Capo Bruzzano. — E l'antico Zep/it/rium Pronwntorium sulla costa orientale della penisola Bruzia, fra l'antica Locri e l'angolo sud-est del Bruzio. E ricordato principalmente per la sua attinenza allo stabilimento di coloni locrii in questa parte d'Italia, la cui città ebbe perciò il nome di Locri Epizephtjrii. Al diro di Strabene codesti coloni stabilironsi primamente sul promontorio stesso, che aveva attiguo un porticciuolo; ma, poco appresso, si ritrassero nel sito della loro città permanente, circa 24 chilometri più a settentrione. Il promontorio Zefirio è mentovato da tutti ì geografi che descrissero la costa del Bruzio ed è indubbiamente l'odierno capo di Bruzzano, un basso ma sporgente promontorio a circa 15 chilometri a nord del capo Spartivento, che forma l'estremità sud-est della penisola Bruzia.
3. Capo Spartivento. — Nell'antichità detto l'romontorìum H (retili s e consideralo da Strabene come estrema punta meridionale del Bruzio e per conseguenza di tutta
1 Italia. Esso è infatti la punta sud-est del grande promontorio che forma l'estremità dell'antico Bruzio, come il capo Leucopetra (ora capo dell'Armi) è l'estremità sud-ovest. Quindi Strabene è pienamente nel vero dicendo che, immediatamente, dopo superato il capo Spartivento o promontorio d'Ercole, la via del viaggiatore sarebbe