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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   presso Montallo Uffugo, in provincia e circondario di Cosenza, e Besidiae, il moderno Bisigaano, nella stessa provincia e circondario; ma d'altre quattro città mal si possono identificare i siti, non essendo clic congetturali quelli loro assegnati dagli antiquari locali. Ugualmente incerte sono parecchie città registrate da Stefano di Bisanzio e da Licofrone, i quali le posero fra le interne degli Eliotrii. In tempi posteriori o scomparvero o mutnron nome : Siberena, ricordata soltanto da Stefano d'Ecateo, si suppone, non senza plausibilità, sia la moderna Santa Severina, luogo di qualche importanza come fortezza nel medioevo; e Taurania è probabilmente il 7 'aiirianum degli jitinerari, che vuoisi collocare sul Metanro.
   Dall'altra banda noi troviamo menzione negli Itinerari di alcune città venute su probabilmente in un periodo relativamente recente: tali sono Caprasia, probabilmente Tarsia sul Orati; lìoscianum (ora Rossano), (die, al dir di Procopio, era una fortezza costruita dai Romani; Patern/n», presso il capo Crimisa (ora punta dell'Alice); e, dall'altra parte della penisola, Nic.otera. che serba sempre il suo nome antico. Ma la maggior parte delle stazioni registrate negli Itinerari in questa parte d'Italia sono affatto sconosciute ed erano probabilmente semplici mutationes, o luoghi ove niuta-vausi i cavalli.
   Lungo la costa occidentale troviamo menzione di alcuni porti, i quali pare fossero in uso al tempo di Plinio e di Stratone, senza città attigue. Citeremo il Porìus Par-thenius, posto da Plinio fra il fiume Lao e Clanipetia (Amanfea, nel circondario di Paola), ma la cui situazione mal puossi accuratamente determinare; il Portus Iferculis fra Ipponio e Medina, probabilmente Tropea (in provincia di Catanzaro, circondario di Monteleone di Calabria); il Portus Orestis, apparentemente in prossimità del Melauro; e per ultimo il Portus Balani w registrato da Appiano, come situato in vicinanza dello Stretto di Messina, probabilmente l'odierna Pagliara Calabra, in provincia e circondario di Reggio Calabria.
   L'antica e principale linea stradale a traverso il Bruzio traversava il centro della penisola seguitando a un dipresso la medesima linea della moderna strada nazionale da Napoli a Reggio. Negli Itinerari è considerata quale un ramo della gran via Appin, ma era probabilmente nota in origine col nome di via Popilia, avendoci una iscrizione preservato il fatto ch'essa fu costruita in origine da C. l'opilio.
   V. — La Sila,
   -llv, Sila, era il nome dato anticamente ad una porzione degli A pennini nel mezzodì del P.rnzio, porzione coperta da fitte selve che davano pece in abbondanza e legname per la costruzione navale. Dice Strabone che la Sila era lunga 700 stadii e pone il suo principio in vicinanza dell'antica Locri. E perciò evidente ch'egli, del pari che Plinio, il quale ne fa menzione unitamente a Reggio e a I.eucopetra (ora capo dell' Vrnii), assegnarono il nome di Sila al gruppo più meridionale degli A pennini (quello di Aspromonte)»a sud dell'istmo clic separa i golfi di Sant'Eufemia e di Squillace.
   Quando, dopo la guerra di Pirro, i Bruzii, per le vittorie successive di C. Fabricio e di L Papirio, furono pienamente sottomessi, l'u loro d'uopo cedere, nel trattato di pace, alla Repubblica romana la metà della immensa foresta della Sila così preziosa per la produzione della resina e del legname per le costruzioni navali d migliore d'Italia. Gli Ateniesi e la stessa grande Siracusa traevano dalla Sila i materiali per le loro costruzioni navali.
   Il nome di Sila, del resto, non era ristretto a quei tempi al massiccio montuoso a cui applicasi oggigiorno. La denominazione di Sila stemlevasi sino alle montagne soprastanti all'antica Locri (le cm rovine troveremo in seguito sotto fterace. in provincia di Reggio Calabria), inchiudendovi per tal modo la catena dei monti della