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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
Calabria
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detto sempre VAlice, clic formò per lungo tempo il confine fra i territori di Locri e di Peggio. — 9. Il Ckteciìms di Tucidide identificato col fiume di Medito, a circa 8 chilometri a est dal precedente. — 10. Il Buthrotus, citato da Livio quale un fiume non lungi dalle mura di Locri, è probabilmente l'odierno Novito ch'entra in mare a ciica 5 chilometri da Cera ce. — 11. Il Lucmits (Amkow <) di Tolomeo, detto sempre Locano, dista poco dal precedente. — 12. Il Sttgms, fiume assai più celebre e memorabile per la sconfitta dei Crotoniati, assai malagevole ad identificare con certezza, è probabilmente VAUaro. — 13. L'Melarus o l'Helleporus, celebre per la sconfitta delle forze combinate dei Greci Italioti per Dionisio nel 389 av. 0., è probabilmente il Callipari, tiumicello a circa 16 chilometri a nord del capo di Stilo. — 14. VAncinale. fiume più ragguardevole, a circa 9 chilometri a nord dal precedente e versantesi nel golfo di Squillare, può essere probabilmente il Carcines o Carcìnus di Plinio e di Mela. — IT». Plinio nel medesime passo parla di quattro altri fiumi navigabili come scorrenti nel medesimo golfo di Squillace, a cui dà i nomi di Crotalus, Seminìi, Armhas e Targines, che, per la somiglianza dei nomi, si possono, con tollerabile probabilità, identificare rispettivamente con gli odierni Corace, Simeri, Crocchio e Tacimi, quantunque nessuno ineriti, al ferino, il nome di navigabile. — 16. LVIesarus, sulle cui sponde sorgeva la famosa città di Crotona (che troveremo sotto Cotrone), chiamasi sempre Esaro. — 17. A circa 13 chilometri più a nord apresi la foce del Neaethus, detto sempre Neto, dopo il Ci ati, il fiume più ragguardevole del Bruzio. —18. VHijUas, citato da Tucidide qual limite fra i territori di Crotona e di Turio, è probabilmente il Fiumenica, fiumicello a circa 15 chilometri a nord-ovest dal capo dell'Alice. — 19. 11 Traens o Trai*, celebre per la sconfitta sanguinosa dei Sibariti sulle sue sponde, è probabilmente l'odierno Trionfo, 27 chilometri più avanti. — 20. Il Crathis (ora Crati), come è detto più sopra, formava alla sua foce il confine fra la Lucania ed il Bruzio, quantunque la maggior parte del suo corso appartenesse al secondo.
Le isole lungo le coste del Bruzio non sono altro che scogli immeritevoli di menzione se non fossero le tradizioni che le rannettono alle leggende mitologiche dei Greci. Per tal modo, una nuda rocciosa isoletta sul capo Licinio (ora capo delle Colonne), fu identificata con l'isola di Calipso, YOgipiu di Omero ; due rupi, anch'esse di poco momento dirimpetto ad Ilipponium (ora Monteleone di Calabria), addimandavansi ìtha-cesiae Tnsulae da una connessione immaginaria con Ulisse; ed uno scoglio presso Terina (che credesi ora quella detta Pietra della Nave) fu chiamato Ligea (lai nome di una delle sirene che vi fu spinta. Dell'isola di Dino e delle grotte di Praja e di Ajeta tratteremo sotto Ajeta nel circondario di Paola.
Delle colonie greche lungo le coste del Bruzio già abbiamo toccato; ina, oltre ad esse, noi troviamo le seguenti città e villaggi ricordati dagli antichi storici e geografi. Sulla costa del Tirreno, procedendo dalla foce del Lao allo Stretto di Messina, stavano Cerilli, Clampetia, Tempsa e Nuceria, Lanietium e Napettum nel golfo 'Perineo, Meiaarum alla foce del fiume di questo nome e Scyllacum, sul promontorio di Scilla.
Sulla costa est stavano Mystìa presso il promontorio Cocmthus (ora punta eli Stilo), Castra Hùnnihulis nel golfo ili Squillace, Petelia (ora St.rongoli, nel circondario di Cotrone), presso la foce del Neto, e Criinisa presso il promontorio omonimo, ora capo dell'Alice. Nell'interno giacevano: Gonsentiu (Cosenza), che fu la capitale dei Bruzii, come è ora il capoluogo della provincia; Pandoskt ed Aprustum, nella medesima vicinanza; Mamertium,m prossimità della grande foresta della Sila; e Tisia, fortezza, a quel che pare, in vicinanza di Reggio Calabria, ma il cui sito è affatto ignoto.
Oltre queste città, molte altre minori sono registrate da Livio durante le operazioni militari dei Romani nel Bruzio verso la fine della seconda Guerra Punica, città di cui i nomi sono al tutto sconosciuti altrimenti. Livio stesso le qualifica ignobiles poptth. Di questi Argentamon è probabilmente un luogo detto sempre Argentina,