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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   e fossero congiuntamente governate da un magistrato detto Corredar. Il Li ber Colo-niarum però tratta della provincia Bruttiorum come distinta da quella della Lucania.
   Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente il Bruzio passò col rimanente dell'Italia sotto la signoria dei Goti; ma fu riconquistato dai generali di Giustiniano e continuò quind'innaiizi ad essere sottomesso, sino al secolo XI, agli imperatori bisantini. Durante quest'intervallo avvenne un cambiamento singolare nel suo nome. Nella maggior parte di questo periodo pare che il Bruzio ed una piccola porzione della penisola calabra fossero tutto ciò che rimaneva agli imperatori greci in Italia e clie il nome di Calabria venisse ad essere gradatamente applicato alle due Provincie unite per tal modo sotto il loro governo. Bla quando perderono da ultimo i loro possessi nella penisola orientale,
   11 nome di Calabria, che aveva appartenuto in origine a questa sola, fu adoperato al contrario a significare esclusivamente la penisola Bruzia, che lo ha conservato per conseguenza sino al dì d'oggi.
   È impossibile rintracciare esattamente il progresso o determinar! il periodo di questo cambiamento; ma pare fosse intieramente stabilito prima che le Provincie in discorso fossero tolte da ultimo all'Impero greco dai Normanni i quali ] resero il titolo di ducili d'Apulia e di Calabria, intendendo col secondo l'antico Bruzio e comprendendo sotto il titolo d'Apulia la Calabria dei Romani.
   Non vi era forse provincia in Italia imbevuta così profondamente di influenze greche come, il Bruzio. Le colonie greche intorno alle sue coste lasciaronvi le impronte, non solamente dei loro costumi e della loro civiltà, ma anche del loro linguaggio; ed anco al tempo d'Ennio, le due lingue in uso nella penisola erano il greco e l'osco.
   La lunga continuità del dominio bisantino in quelle regioni dovè contribuire a conservare e rinnovare quest'elemento; ma è probabile clic le traccio del linguaggio greco e segnatamente i nomi greci, come Paglinpoli, Jeropotamo, ecc., tramandati sino ai tempi moderili, debbansi a nuove colonie di Greci Albanesi introdotti dai re di Napoli nel secolo XV e non trasmessi, come suppone il Niebulir, senza interruzione dalle colonie della Magna Grecia.
   Come abbiamo già osservato, i fiumi del Bruzio non sono la più parte che meri torrenti montani di breve corso dal giogo centrale deH'Apenniiio al mare. Quelli di cui furono preservati i nomi che avevano nell'antichità sono i seguenti: Incominciando dal Laus (ora Lao), che separava il Bruzio dalla Lucania e procedendo lungo la costa del Tirreno noi troviamo:
   1. Il Iiatam fiume» di Plinio, fiuniicello detto sempre Baio, di cui la foce non dista che 2 chilometri ila quella del Lao. — 2. Il Sabatini degli Itinerari, che lo pongono a sud di Cosenza, ora evidentemente Saxtiio. fiume cospicuo che nasce nelle, montagne a sud di Cosenza ed entra in mare a circa 12 chilometri a sud di Ainantea. È identificato dalla più parte dei moderni topografi col fiume detto tìci-narm da Lieofrone, sulle cui sponde era situata la città di Terina. 3. L'Amato, altro fiume ragguardevole che nasce nel medesimo gruppo di moni agi»', ma ha un corso più tortuoso e sbocca nel golfo di Santa Eufemia, a circa 21 chilometri a sud dal Savuto, era chiamato Lametus dai Greci e diede il nome alla vicina città di Lametiui. — 4. Angitula della Tavola l'euhngeriana è un piccolo fiume detto ora Angifolu. a circa
   12 chilometri dal precedente. — 5. La Medina o Menino, che diede il nome alla città omonima, sulle cui sponde (di cui diremo sotto Nicotei a in provincia di Catanzaro) ha sempre il nome di Mesiina, fiume di qualche importanza che scaricasi nel golfo di Cioja Tauro. - ¦ fi. Il Metanro di Plinio, detto ora Marra o Petrace, a circa .10 chilometri a sud dal Mesima. - 7. Il Crataeis, diesi suppone derivi il nome dalla madre di Scilla credesi l'odierno cosidetto Fiume di Solano, fiume esiguo che scorre fra la rupe di Scilla e la città di Bagnara. Passato lo Stretto di Messina non incontrasi fiume importante senon dopo superato il capo di Leucopetra (ora capo dell'Anni), ove si arriva iùYIialex(8),