Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza', Gustavo Strafforello
Pagina (15/266) Pagina
Pagina (15/266)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
10
l'arte Quarta — Italia Meridionale
squarcia tu re profonde fra il solido granito e il molle strato arenoso. Spalancaronsi abissi, ingoiando case, alberi, uomini ed ammali e chiudendosi immediatamente senza lasciar traccia delle fenditure. Avvenne persino.che individui ingoiati in una prima scossa furono, in una seconda immediatamente successiva, rigettati fuori con grandi correnti acquatiche. Dapprima le fenditure diramavansi a ino'di raggi ed alle volte sgorgava da esse una densa fanghiglia sparsa di bollicciattole. Formaronsi persino molti laghi, 50 grandi e 1G5 piccoli, secondo le relazioni ufficiali. Uliveti e tenute intiere avvallaronsi senza scomporsi.
11 numero delle vittime fu ragguagliato da Hamilton a 40.000 e a 20.000 quello della miseria e delle epidemie consecutive. I più perirono sotto le macerie delle loro abitazioni e molti anche negli incendi susseguiti alle scosse. In Oppido Mamertina (provincia di Reggio Calabria, circondario di Palmi) l'incendio trovò grande alimento nei magazzini da olio. Molti individui, principalmente contadini, correndo all'impazzata per lo spavento, precipitarono nelle spaccature del terreno. Il Botta, nella sua Storia d'Italia, reca un'ampia descrizione di questo terremoto eternamente memorabile.
Altri terremoti, ma non cosi orribili, funestarono poi la Calabria, come quelli del 1853- e 1857, di cui avremo a toccare in seguito nella descrizione dei Comuni; quello del 1S70 e l'ultimo del novembre 1894, pel quale fu aperta una sottoscrizione nazionale di soccorso.
IV. — Il Bruzio e i Bruzii.
Il paese degli antichi Bruzii, o il Bruzio, confinava a nord con la Lucania, da cui
10 separava una linea condotta dal fiume Lao presso il Tirreno al fiume Grati presso
11 golfo di Taranto. Dalla parte ovest era bagnato dal Tirreno e dalle parti sud e est dal cosi detto anticamente Mare Siculo, comprendente sotto questa denominazione il golfo di Taranto. 11 Bruzio comprendeva adunque le due odierne provincie di Cosenza (Calabria Citra) e di Catanzaro (Calabria Ultra II), ad eccezione della porzione più settentrionale della prima appartenente alla Lucania.
La regione cosi ristretta è descritta correttamente da Strabene quale una penisola che ne racchiude un'altra. La sua forma generale si può paragonare ad uno stivale, di cui il tallone è formato dal promontorio Lacinie (ora capo delle Colonne) presso Cotrone e la punta dal capo Leucopetra (ora capo dell'Armi). E attraversata in tutta la sua estensione dalla catena apenninica, a cui va debitrice della sua configurazione. In tutta questa, estensione la catena centrale si approssima assai alle spiaggie del Tirreno, mentre la gran massa montana della Sila, a est della catena principale, colma l'intiero centro della penisola e manda al basso i suoi sproni allo .Tonio, ove formano una massa sporgente che separa il gran golfo di Taranto da quello di Squillaee. Gli angoli estremi di codesta massa sono formati dalla punta dell'Alice (l'antico capo Crimisa) e dal più rinomato promontorio Lacinio, ora capo delle Colonne.
immediatamente a sud dell'istmo o sfrozzamento deH'Apennino, fra i due golfi di Sant'Eufemia e di Squillaee, di cui abbiamo toccato gin sopra, la catena si rialza nel gruppo montuoso della Serra e quindi dell'Aspromonte, che colmano intieramente quel che rimane ancora della penisola da un mare all'altro, e termina nel prominente capo dell'Anni, l'estrema punta sud-ovest d'Italia La penisola, caratterizzata cos'i fortemente dalla natura, era il paese a cui, secondo Antioco di Siracusa, era ristretto in origine il nome d'Italia.
Tutti gli antichi autori vanno d'accordo nell'all'ennare che nò il nome nò l'origine dei Bruzii risalgono ad un'antichità molto remota. Il paese occupato da essi era abitato, nei tempi primitivi di cui non abbiamo contezza — dagli Enotrii, tribù di origine pelasgica, di cui i Ctoni e i Morgeti pare fossero meramente divisioni sulfidiuata Mentre gli Enotrii erano sempre padroni del paese giunsero i primi coloni ellenici,