418 Parie Quarta — Itatia Meridionale
la massa elle formava la supercostruzione. Nel secolo XV, quando fu aperta codesta camera, 1interno era decorato di stucchi e di dipinti di gran bellezza rappresentanti fogliami, rabeschi, ecc. (fig. 231).
Un'altra tomba è notevole per le scale che mettono ad un piano soprastante ; nei muri del-1 inferiore sono ampi! vani come per ricevere sarcofaghi e nei muri del superiore una doppia fila di nicchie per le urne cinerarie.
Un'altra è una tomba cilindrica sopra un basamento quadrato e, quantunque guasta dal tempo e coperta d'erbe, indica sempre il disegno generale.
Più oltre molti colombarii coi nomi dei sepolti. L'iscrizione su quello di Sest.ia rammenta che fu eretto dal popolo per commemorare la munificenza della sepolta verso la colonia. Nel colombario della famiglia Laeena, le ceneri furono rinvenute in urne di vetro, avvolte in tela d'oro e deposte iu cassette marmoree. Due monete di Antonino e Faustina rinvenutevi fissano la data del monumento verso la metà del secondo secolo dell'era nostra.
Nel colombario adiacente le ceneri ilei Liberti furono trovato in urne di marino o di vetro, e quelle degli schiavi in vasi di terra. La nicchia principale di questo sepolcro e le sue colonne spirali andavano ornate riccamente di musaici, di uccelli, conchiglie e piante.
L'antico lastricato della strada, sempre intatto in alcuni tratti, si compone di massi rettangolari di lava solcati trasversalmente e vi si veggono sempre le rotaie lasciate dai carri. Lungo' codesta strada viaggiò S. Paolo avviato da Pozzuoli a Itoina.
Le tombe della via Puteolana a destra dell'Anfiteatro c che ora percorronsi verso la Solfatara, quantunque meno numerose, hanno arricchito di alcuni oggetti interessantissimi il Museo Nazionale di Napoli. Nel luogo detto La Vigna è la tomba della famiglia Calpurnia in cui furono truvati parecchi sarcofaghi con un'iscrizione che ricorda la sua erezione eseguita dai mercanti che trafficavano coll'Asia, la Siria e Alessandria.
Dall'altro lato della strada è un piedestallo su cui leggevasi un'iscrizione la quale diceva che
fu eretto dai Decurioni e a pubbliche spese a Gavia, giovine donna della famiglia Marciana.
Presso ad esso una gran camera sepolcrale, riccamente decorata ali interno : le pareti son rivestite di marmo e la vòlta e il pavimento coperti di musaici di grande eleganza e leggiadria, fra i quali ravvisasi la nave, la Nereide e il cavallo marino che portano il defunto alla regione dei beati. In questa tomba furono trovati quattro grandi sarcofaghi con bassorilievi di lavoro meno Ime rappresentanti il genio della morte, i fati ed altre deità.
Più oltre fu scoperto un cimitero generale sepolto sotto una corrente di lava che si versò nel 1193, dalla Solfatara. Era pieno di urne cinerarie con scheletri, sepolti nella terra sotto coperture di tegole. Insieme a codesti avanzi furono trovate grandi quantità di ornamenti personali in vetro e in osso con una collezione di lampade di più variate forme e decorate più riccamente di bassorilievi di quante se ne sierici mai scoperte in un luogo della medesima estensione.
i Cappuccini. — Proseguendo per la suddetta via Puteolana si arriva al convento e alla chiesa dei Cappuccini di Pozzuoli e quindi alla Solfatara. La chiesa fu costruita nel 1580 dalla città di Napoli in commemorazione del martirio ivi sofferto da S. Gennaro il 17 settembre dell'anno 289 sotto l'imperatore Diocleziano. La pietra, su cui vuoisi fosse decapitato, si conserva nella cappella elio porta il suo nome a destra entrando, ed e nel muro protetta da un graticcio, lidi della festa del santo dicesi trasudi sangue simultaneamente alla liquefatile del sangue nell'ampolla della cattedrale di Napoli. La chiesa fu costruita sopra un suulo donde emanano esalazioni solfuree da aperture che scorgonsi così presso l'aitar maggiore come nel giardino : dove è da vedere una cisterna pensile d'immensa profondità sostenuta da pilieri, all'indiò rimanga interamente separata e l'acqua non s'impregni dei gas che esalano intorno dal suolo.
La prospettiva dal convento sui colli che circondano il golfo di Pozzuoli è veramente incantevole. Presso il convento è una galleria, ora chiusa, che conduceva iu direzione del lago di Àgnano (1).
(1) Pozzuoli e i suoi classici dintorni che abbiam descritti furono illustrati dal Capaccio, dal Mazzetta, dal Loffredo, dal Pellegrino, dal P. Sanfelice, da monsignor Sarnelli, dal P. Paoli, dal dott. Giraldi, da Giuseppe Galanti, dal Caiilelti, dal D'Ancora, dall'ab. Roberto Paglini, dal canonico Jorio, dui Romanelli, dal generale Pommekecl {Saggi sulla Solfatara e sul Tempio di Se rapide), dal Breislack, dal conte Della Torre Rez/.onico (I Bagni Putcolanì e Cumani), dall'inglese Hodraw [Scavi in Capri e Monumenti Putcolanì, con raccolta di tutte le epigrafi antiche sinora rinvenute in que celebri luoghi), da Nicolò Corcia (Storia delle Due Sicilie) e da altri.