Pozzuoli
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MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI POZZUOLI
appartenenti al distretto militare di napoli
Mandamento di POZZUOLI (comprende 3 Comuni, con una popolazione di 23,222 abitanti, secondo l'ultimo censimento ufficiale al 31 dicembre 1881).
Pozzuoli (10,639 ab.). — Giace a 30 metri d'altezza dal livello del mare, sopra un piccolo promontorio nel golfo omonimo, che forma parte del gran golfo di Napoli, sul declivio del poggio su cui stava in gran parte la città antica ed in una valletta vicina al mare, fra il promontorio e il poggio suddetti (fig. 228).
Giungendo da Napoli incontrasi dapprima sul lido una chiesetta intitolata di Gesù Maria ove, sotto un dipinto della Madonna del Rosario, che trovasi nel cappellone al fianco destro dell'aitar maggiore, leggesi Francisctis Vianus P. (1738), che credesi un pittore di Pozzuoli. Salendo poi fra il promontorio ed il poggio si attraversano le mura che cingevano la città, passando sotto un arco con un'iscrizione sopra una lapide marmorea e si scende in una piazza, nella valletta, ove sono due fontane e due statue.
La fontana a cui volgesi primamente lo sguardo va ornata dello stemma di Pozzuoli, vale a dire di sette teste di uccelli sotto corone, scolpite nel marmo bianco, e di due brevi iscrizioni attestanti che essa fu costruita nel 183G. Delle due statue, quella dietro la seconda fontana è una statua antica di senatore, rinvenuta nel 1704, la quale porta il nome di Q. Flavius Mavertìus Lollianus; la sua testa fu aggiunta ma è antica. L'altra statua ò del vescovo Leon y Cardenas, viceré di Sicilia sotto Filippo III (Filippo IV di Spagna) e benemerito di Pozzuoli; sorge sur un piedestallo, nelle cui faccie leggonsi lunghe iscrizioni esprimenti la gratitudine degli abitanti.
In fondo alla vallicella, presso la marina, è una chiesa con orologio nella facciata, dedicata alla Madonna delle Grazie, ora parrocchia, ed appartenente in addietro ad un ospedale. Nella, chiesa è da vedere, dietro l'aitar maggiore, una buona tavola della Visitazione, del secolo XVI.
La strada a sinistra della piazza conduce al porto ; la via Cavour a destra mette capo ad un'altra piazza con giardini, che sale dal porto alla stazione della ferrovia cuniana-
Dall'arco della porta della città del tempo del viceregnato si ascende per ampli e rozzi scaglioni al vertice del promontorio, ove la prima cosa che parasi innanzi allo sguardo è un ex-monastero di Santa Chiara, sulla cui porta è un'iscrizione a un Divo Celso; al dir dell'Ughelli, questo San Celso, consacrato vescovo dall'apostolo S. Pietro, fu sepolto in Pozzuoli in una chiesa ch'ei fece edificare.
Una strada, che incomincia alla porta di questa chiesa H San Celso, attraversa l'intiero promontorio, nel cui culmine e in una piccolissima piazza sono alcune alte colonne incastrate nel muro di pietre quadre, sotto un architrave di marmo del tempio antico dedicato da Calpurnio ad Augusto, con la lapide dell'architetto Cocceio. Presso queste antiche colonne «apre la porta laterale e minore del Duomo.
CHIESE
Il Duomo di Pozzuoli è ad una sola navata senza crociera e diviso in tre parti: tribuna, coro e navata. In capo alla tribuna si ammira un dipinto stupendo della Decollazione di San Gennaro, che alcuni vogliono di Guido Reni ed altri di Pietro da Cortona, inviato da Roma a monsignor di Leone dal cardinale eli San Sisto. Sopra i sedili del coro sono schierate (lodici pitture di molto pregio nell'ordine seguente: In Natività e Gesù aW Orto, di Francesco Frngaiizano ; San Gennaro tra le fiere nell'anfiteatro, di Artemisia Gentileschi; San Celso, del Finogli; San Procolo e sua madre